lunedì 14 settembre 2009

Standing ovation per l'Orchestra del Maggio diretta da Roberto Abbado al Festival Enescu di Bucarest





Una standing ovation ha accolto il ritorno al Festival Enescu di Bucarest dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino: a sei anni dal debutto sotto la bacchetta di Zubin Mehta, l’ensemble fiorentina - inserita nella sezione “Grandi Orchestre”, al fianco di complessi mondiali quali il Concertgebow di Amsterdam, la Royal Philharmonic e la Philharmonia Orchestra di Londra, la Sinfonica di San Pietroburgo, la Bayerischen Rundfunks e la Suisse Romande – ha rappresentato l’Italia diretta da Roberto Abbado nel primo concerto, mentre per il secondo è salito sul podio il maestro rumeno Cristian Mandeal. In programma domenica, nella Sala Mare a Palatului capace di quattromila posti (dove si svolgevano le riunioni del Partito Comunista), l’immensa Sinfonia n.2 op.17 di George Enescu, nume tutelare del Festival, il Titano di Mahler e, a grande richiesta, un fuori programma doverosamente italiano con l’Ouverture dal Guglielmo Tell di Rossini, in un’esecuzione di grande nitore tecnico e luminosa lettura interpretativa da parte di Abbado e di tutti gli strumentisti del Maggio, salutata da prolungati applausi ed ovazioni; lunedì, invece, con la direzione di Mandeal, la serata impaginava Schubert, Beethoven e Also sprach Zarathustra di Strauss, con Mascagni come bis.
Presente al concerto il Ministro della Cultura, della questioni religiose e del patrimonio nazionale, il trentaseienne Theodor Paleologu che, intrattenendosi con i giornalisti italiani presenti, ha affermato di credere nella necessità di sostenere con finanziamenti pubblici la cultura pur nella contingente crisi economica, e di considerare una priorità l’approvazione di una legge che incentivi il mecenatismo attraverso la defiscalizzazione, con particolare riferimento al problema del recupero dei tanti edifici fatiscenti della capitale. Il Ministro ha poi annunciato l’intenzione di venire presto in Italia anche per incontrare il collega Bondi, e la decisione da parte del Presidente della Repubblica di Romania di conferire, su sua proposta, l’onorificenza di Stato per meriti culturali al Maestro Roberto Abbado, per il suo impegno nella divulgazione della musica di Enescu.
Abbado, festeggiatissimo dagli ammiratori al termine del concerto e sollecitato dalla stampa a commentare le dichiarazioni del Ministro italiano Brunetta a proposito della cultura e delle orchestre, si è detto “letteralmente senza parole: mi sembra che chi afferma certe cose sia evidentemente poco informato su quanto lavoro ci sia dietro un’esecuzione musicale. Ci sono ore e ore di studio, applicazione, professionalità, bravura, esposizione fisica e psichica: chi parla dovrebbe informarsi meglio, andare di più nei teatri a vedere come e quanto si lavori. Con i musicisti del Maggio ho un rapporto splendido, che sta crescendo musicalmente e umanamente: abbiamo fatto in tre giorni una ‘studiata mostruosa’ per Enescu, che nessuno di noi aveva mai eseguito prima. A Firenze, oltre all’Orchestra, c’è un Coro e un Teatro tutto davvero magnifici, dove tornerò sempre con grande piacere”. Insignito del Premio Abbiati della critica musicale quale miglior Direttore dell’anno per le quattro opere dirette l’anno scorso, fra cui la prima italiana di Phaedra di Henze proprio al Maggio Musicale Fiorentino, Abbado ha poi aggiunto: “Il Maggio, come tutte le istituzioni musicali italiane, vive una situazione di drammatica emergenza: attendiamo il nuovo Teatro, ma ora la priorità è la stessa sopravvivenza e la continuità di una tradizione storica imprescindibile. Firenze poi è la città più elegante del mondo: spero le si eviti lo scempio della tramvia in Piazza Duomo”.
Entrambi i concerti dell’Orchestra del Maggio sono stati ripresi integralmente dal principale canale televisivo pubblico romeno, che li trasmetterà in differita (con share pazzeschi per la musica classica, oltre il 30 per cento), e diffusi in diretta radiofonica dall’emittente pubblica culturale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'Italia che vanta un patrimonio culturale enorme e che ha dato i natali non solo ai più famosi compositori, ma addirittura ha visto nascere strumenti e soprattutto generi musicali (come l'opera) riceve un trattamento dai suoi governanti come quello riservato ad una cenerentola !! Altrove, non solo nei paesi più industrializzati, ma anche nelle nazioni che faticosamente si stanno affrancando da periodi difficili, la musica classica viene valorizzata e incentivata !
Fino a quando sopporteremo tutto questo nel nostro Paese?
Duccio Cucchi