sabato 30 aprile 2011

Tre domande a... Hui He

Il soprano cinese Hui He ha debuttato in Italia con Tosca nel 2002, ottenendo grande successo. Da quel momento ha calcato i principali palcoscenici italiani e internazionali. Canta per la prima volta al Teatro Comunale ma non a Firenze, dove è stata interprete proprio di Aida nel 2003 al Teatro della Pergola, nella produzione di Franco Zeffirelli.

Cosa pensa di questo allestimento di Aida e com’è il suo personaggio?
La mia Aida è una donna dolce ma anche forte, è allo stesso tempo una principessa ma anche una schiava. Tutta la storia ruota attorno a questi due aspetti del personaggio: Aida è innamorata di Radamès ma come principessa ha una grande responsabilità nei confronti della sua patria. Elementi che emergono con forza prima nella scena del "Ritorna vincitor", poi nel duetto con Amneris del secondo atto ma soprattutto nel terzo, durante l’incontro con il padre Amonasro, forse il momento più forte dell’opera. Con Ferzan Ozpetek abbiamo parlato molto del personaggio, è stato bello. Questa produzione mi piace tantissimo, a partire dalla scenografia di grande effetto, è arte pura. Il cast poi è eccezionale: Marco Berti, Luciana D’Intino, Ambrogio Maestri sono cantanti di primo livello e sono veramente orgogliosa di essere qua. E il Maestro Zubin Mehta è un grandissimo direttore. Sono contentissima.

Rispetto anche alle opere di Puccini, autore che lei affronta molto spesso, quali sono le principali difficoltà del ruolo di Aida?
Aida è il mio ruolo preferito ed è quello con cui ho debuttato nel 1998. Fin dall’inizio mi sono trovata benissimo anche se è vero che tecnicamente è difficile: nel primo e nel secondo atto la scrittura è da soprano drammatico; nel terzo comincia come soprano lirico, la musica infatti prevede una tessitura più alta, ci sono molti filati e tanti momenti drammatici. Ci vuole una tecnica perfetta, non è un ruolo facile. La scrittura di Puccini, ad esempio, è meno difficile dal punto di vista tecnico ma lo è maggiormente da quello espressivo. Verdi scrive benissimo, un cantante ha sempre da imparare; alla fine di una produzione la voce sta meglio!

Lei è cinese. Come è nata la passione per la lirica?
Ho cominciato a studiare canto a diciotto anni, al conservatorio della mia città, Xi’An. La prima opera che ho sentito è stata La bohème. Ho pianto tanto! Bellissima. E ho deciso che volevo cantare. Del resto non ha importanza essere cinese, coreano, italiano o americano: la musica è una lingua internazionale, non ha niente a che fare col passaporto.

La musica del Maggio invade Firenze

venerdì 29 aprile 2011

A Maggio Bimbi con "L'amico del cuore"

Partecipate al Concorso "L'amico del cuore" sul portale Fiorentini si cresce e vincerete biglietti per la rassegna Maggio Bimbi! In palio posti per Pierino e il lupo e L'Italia chiamò!.
Fiorentini si cresce è un portale dedicato alle famiglie con bambini da 0 a 13 anni di Firenze e dintorni. InTempo Libero le mamme troveranno informazioni utili su dove andare e cosa fare con i propri figli; in Educazione si trovano informazioni sul mondo della scuola, in Lo Spazio dei Bambini i piccoli diventano protagonisti esponendo i propri lavori. C’è poi L’Esperto Risponde, rubrica di domande/risposte sulle problematiche educative e tantissimo altro…

Tanti auguri, Maestro Mehta!

Oggi Zubin Mehta compie 75 anni. Tanti auguri al nostro grande Maestro!

giovedì 28 aprile 2011

Tre domande a... Zubin Mehta

Zubin Mehta torna ad aprire il Maggio Musicale Fiorentino e a dirigere per la terza volta Aida a Firenze, dopo averla interpretata anche in Giappone in tournée con l’Orchestra ed il Coro del Maggio nel settembre 1996, sempre in nuovi allestimenti di forte impatto visivo. La prima volta nel 32° Maggio Musicale 1969 con la regia di Carlo Maestrini e le scene e i costumi di Enrico d’Assia; la seconda, nella Stagione Estiva 1996 per la regia di Lorenzo Mariani e scene e costumi di Raffaele Del Savio - edizione portata anche in Giappone - e l’attuale che vede impegnati con Mehta Ferzan Ozpetek, al suo debutto in una regia lirica, lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti e il costumista Alessandro Lai. È dunque un’opera particolarmente cara, da molti anni, al grande maestro indiano che l’ha diretta in tutto il mondo e più volte registrata in disco.

Aida è un’opera che lei ha diretto molte volte a Firenze e nel mondo: quali sensazioni prova nell’accostarsi di nuovo a questo capolavoro?
Ogni volta che affronto Aida, dico ai registi che collaborano con me: io credo che il Leitmotiv di quest’opera sia il deserto. Io voglio “sentire” il deserto. L’ho chiesto anche a Ferzan Ozpetek, che è rimasto affascinato da questo mio suggerimento. Io non entro mai nei dettagli del lavoro di un regista, ma ritengo essenziale questa presenza del deserto. Nelle scenografie di Dante Ferretti si vedranno delle enormi teste, come a Nemrut in Turchia, emergere dalla sabbia e questo sarà a sua volta il filo conduttore visuale dello spettacolo. E alla fine mi piacerebbe, con un coup de théâtre, che fosse la sabbia e non la tomba a soffocare Aida e Radamès.

Aida è un’opera che ha attraversato tutta la sua carriera e che dirige da molti anni. Come è cambiata, se è cambiata nel corso del tempo, la sua interpretazione?
Non è cambiata molto in tutti questi anni. Io ho avuto la  grande fortuna di lavorare fin dall’inizio con grandi cantanti con i quali ho potuto definire da subito la mia interpretazione di Aida. Ricordo con affetto la mia prima Aida fiorentina nel 1969, Virginia Zeani, che con Shirley Verrett e Carlo Bergonzi formava il cast in quell’occasione. Purtroppo Bergonzi si ammalò a poche ore dalla prima e dovemmo cancellare la serata d’apertura del Maggio. Una vera sfortuna! Poi Bergonzi cantò, benissimo, alcune repliche dopo esser stato sostituito prima da Amedeo Zambon e poi da Flaviano Labò.
  
Maestro, cosa si aspetta da questa nuova Aida fiorentina?
Abbiamo un grande regista cinematografico, come Ozpetek, con il quale l’intesa è stata immediata, abbiamo uno scenografo formidabile come Dante Ferretti, premio Oscar e uno dei più stretti collaboratori di Martin Scorsese in tanti capolavori, abbiamo un ottimo cast: ci sono tutte le premesse per fare bene. Quello che mi aspetto, dunque, è uno spettacolo che sappia rendere al meglio tanto le grandi scene di massa quanto il sottile gioco teatrale di Verdi nella parti più intimistiche, fondendo queste due “anime” di Aida in modo convincente, così da far trasparire quell’unità profonda dell’opera che il compositore ha così genialmente raggiunto. E non è un compito facile. Ricordo di aver diretto una produzione di Aida a Londra, dove un grande regista, di cui non faccio il nome, rese benissimo il contrasto di caratteri, ma scelse per la scena del trionfo soluzioni assai discutibili...

(L'intervista completa a Zubin Mehta, a cura di Franco Manfriani, è pubblicata sul programma di sala per Aida).

mercoledì 27 aprile 2011

L'inaugurazione del Maggio in diretta web

Domani sera seguite con noi su Maggio Blog e su Facebook, in contemporanea con RAI Radio3, la diretta della serata inaugurale del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino con Aida di Giuseppe Verdi. Notizie, foto e commenti in esclusiva.

Tre domande a... Francesco Ventriglia

Subito dopo il diploma presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Francesco Ventriglia entra a far parte del Corpo di Ballo di quel teatro. All’attività di ballerino affianca presto quella di coreografo, ottenendo grande successo in Italia e all’estero. Ha creato titoli per ballerini del calibro di Roberto Bolle, Eleonora Abbagnato, Alessandro Riga e Svetlana Zakharova. Dall’ottobre del 2010 è direttore di MaggioDanza.

Qual è a suo parere la principale peculiarità di questa nuova produzione di Aida?
Questo allestimento ha il merito di unire una sorta di innovazione registica al rispetto della classicità dell’opera: non è ambientata a Brooklyn o a Trastevere ma in Egitto, come previsto dal libretto. Allo stesso tempo, però, non è priva di innovazione, secondo quella che penso sia la cifra del Maggio: unire appunto l’innovazione alla tradizione. È vero che lo spettacolo è ancora in via di creazione e che bisogna aspettare che il sipario si alzi sul debutto, però mi sembra di intuire che questi due elementi siano presenti.

Aida è un esempio di grand opéra italiano in cui i balletti assumono un tale rilievo che non possono essere tagliati. Qual è il ruolo dei balletti in quest’opera e qual è la caratteristica principale delle sue coreografie?
Verdi ha scritto dei ballabili che vanno eseguiti e noi lo abbiamo fatto in modo un po’ diverso. Dicevo che in questa versione di Aida coesistono innovazione e tradizione, e la novità riguarda proprio il balletto. Non c’è infatti un balletto ma della danza a servizio di un’idea. Ad esempio nella scena del trionfo: tutti siamo abituati a vederla interpretata con danze egizie, espressione della potenza, della grandezza dell’Egitto, sublimazione di tutto ciò che è fasto. Qui l’idea del regista è un’altra: il trionfo è il flashback della battaglia, vuol mostrare che cosa è accaduto e come hanno fatto gli egiziani a vincere. La scena e il coro si bloccano e si ha solo il momento di danza: un’azione più che un balletto. È un’idea quasi cinematografica, considerando anche la provenienza del regista! E per un coreografo è divertente poter avere sempre degli stimoli nuovi per creare la propria danza. La cosa più bella, a prescindere dal risultato, è ricevere dei suggerimenti per fare qualcosa di diverso.

Rispetto ai due spettacoli di MaggioDanza della stagione in corso, in questo caso le sue coreografie s’inseriscono nella cornice di uno spettacolo articolato e complesso come l’opera. Di quanta libertà gode il coreografo e quanto è stretto il rapporto con il regista?
Il rapporto col regista è strettissimo così come lo è quello col direttore d’orchestra, in questo caso il Maestro Zubin Mehta. Ho lavorato con un gruppo davvero importante. Nella fase creativa, che è comunque presente anche quando si lavora in un altro contesto, si ha molta libertà. È vero però che il lavoro deve essere contestualizzato: in questo caso la danza è all’interno di un’opera e il capofila è la musica; bisogna essere quindi a servizio di quell’idea registica, di quell’opera, di quel racconto. Al contrario, quando si crea ex novo un balletto, che si appoggia a una drammaturgia scritta per quello spettacolo, a una partitura musicale studiata per quello spettacolo, il coreografo ha naturalmente molta più libertà. All’interno di un’opera la coreografia è invece a servizio di un’altra situazione. La creatività c’è in entrambi i casi ma è intesa in modo diverso.

martedì 26 aprile 2011

Tre domande a... Alessandro Lai

Alessandro Lai ha iniziato a lavorare come assistente costumista presso la storica sartoria Tirelli di Roma dove ha incontrato i suoi maestri, Piero Tosi, Gabriella Pescucci e Maurizio Millenotti. Ha firmato i costumi di molte produzioni liriche e teatrali. Per il cinema ha lavorato con registi del calibro di Roberta Torre, Franco Zeffirelli e Francesca Archibugi ottenendo diversi riconoscimenti. Con Ferzan Ozpetek ha collaborato in occasione degli ultimi tre film, Un giorno perfetto, Saturno contro e Mine vaganti.

Quali soluzioni ha adottato per i costumi dell’Aida fiorentina?
È stata scelta una chiave più arcaica del solito, meno decorativa, più essenziale. Con Ferzan Ozpetek abbiamo fatto un discorso più legato alla scultura antica egiziana, più materica e più semplice, con una scelta cromatica in base ai gruppi ma sostanzialmente più arcaica. L’interpretazione è comunque classica, non moderna. Ovviamente mi sono anche adattato alla scenografia. Questo allestimento è molto vero, salvaguarda i rapporti tra i personaggi. Sottolinea i caratteri ma anche le categorie come quella dei sacerdoti, oltre che i protagonisti.

Quali sono i fattori (carattere dei personaggi, ambientazione, scelte registiche ecc.) che influenzano maggiormente l’ideazione dei costumi?
Innanzi tutto i cantanti lirici, che hanno delle esigenze ben precise e una fisicità da cui  non bisogna prescindere: vanno aiutati, migliorati e in qualche modo alleggeriti da certa maniera. Del resto nell’opera la musica racconta talmente tanto che serve così poco in aggiunta: va rispettata e mai coperta, neanche dai costumi, deve essere ascoltata e assecondata. Anche per il costumista è una traccia fondamentale.

Lei ha già lavorato tre volte con Ferzan Ozpetek che affronta la regia di un’opera per la prima volta. Come descriverebbe l’avventura di Aida?
Ferzan è stato come sempre straordinario. Se l’è cavata benissimo fin dalle prime prove: lo osservavo e sembrava che fosse sempre stato lì. Ha seguito il suo istinto e ha fatto benissimo, il risultato è straordinario.

lunedì 25 aprile 2011

Tre anni di Maggio Blog!

La RAI per il 74° Maggio Musicale Fiorentino

Seguite il Festival in diretta sui canali televisivi e radiofonici della RAI. Questi gli appuntamenti da non mancare per l'inizio del Festival:
giovedì 28 aprile, alle ore 13.00, su RAI Radio3 e in streaming sul sito di RAI Radio3, in diretta dal Teatro Comunale di Firenze, La barcaccia con Enrico Stinchelli e Michele Suozzo;
giovedì 28 aprile, alle ore 19.20 circa, su RAI Radio3 e in streaming sul sito di RAI Radio3, in diretta Euroradio dal Teatro Comunale di Firenze, l'inaugurazione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino con Aida di Giuseppe Verdi, cronache e commenti a cura di Andrea Penna;
sabato 30 aprile, alle ore 20.20 circa, su RAI Radio3 e in streaming sul sito di RAI Radio3, in diretta dal Teatro Comunale di Firenze, il concerto dell'Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Zubin Mehta, pianista Daniel Barenboim, cronache e commenti a cura di Valentina Lo Surdo;
martedì 3 maggio, alle ore 1.35 circa, su RAI 3, Prima della prima - Aida di Giuseppe Verdi, a cura di Rosaria Bronzetti, regia di Christian Angeli;
martedì 3 maggio, alle ore 20.20 circa, su RAI 5 e in streaming sul sito di RAI 5, in diretta dal Teatro Comunale di Firenze, Aida di Giuseppe Verdi.
Vivete insieme a noi il Maggio con la RAI!

sabato 23 aprile 2011

Provando "Aida": photo gallery

Tre domande a... Ferzan Ozpetek

Affidando a Ferzan Ozpetek, il cineasta turco-italiano, la regia di Aida, spettacolo inaugurale della 74a edizione del Festival, il Maggio Musicale Fiorentino rinverdisce una delle sue più radicate tradizioni, quella di chiamare registi di formazione cinematografica a dirigere opere liriche o grandi produzioni di spettacoli di prosa. Tradizione tutt’altro che recente e che annovera nomi di assoluto rilievo, spesso al loro primo incontro col melodramma, come nel caso di Ozpetek: si possono citare, fra gli altri, artisti illustri da Luchino Visconti a Franco Zeffirelli, da Georg Wilhelm Pabst a René Clair, da Miklós Jancsó a Liliana Cavani, da Mauro Bolognini a Mario Monicelli, da Ken Russell a William Friedkin, da Zhang Yimou a Mario Martone. E la filmografia di Ozpetek è anch’essa di grande valore, annoverando titoli, pluripremiati a festival in Italia e all’estero, quali Il bagno turco, Harem Suarè, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto e Mine vaganti, amatissimi da pubblico e critica.

Aida alterna grandi scene di massa a situazioni intimiste. Dove si poserà l’accento della sua regia?
Sì, vi sono molti momenti dove i personaggi vivono situazioni e sentimenti privati, ma non minore importanza rivestono le scene di massa. La marcia trionfale, come l’ha immaginata Verdi, è un momento centrale e richiede sempre una folla in scena. Per quanto riguarda invece i rapporti fra i principali attori del dramma si deve giocare sui loro sentimenti privati e sulle emozioni che investono i protagonisti. Ed è fondamentale saper fondere i due momenti.

Qual è dunque la sua visione complessiva di Aida?
Pensando ad Aida, mi sono sorpreso a fare una riflessione: da quasi ogni frase dell’opera si potrebbe ricavare un film. Aida ha questa intensità e questa forza. Ciò che colpisce è la forza appunto con la quale si afferma che non possiamo sfuggire né al nostro destino né all’amore. E mi affascina il contrasto fra le scelte che i protagonisti devono affrontare: ad esempio fra l’amor di patria e l’amore per un essere umano, fra le ragioni del cuore e quelle razionali.
Aida, ma anche Radamès e Amneris, vivono in questo contrasto fra ragione e cuore. Ma alla fine risultano perdenti in questa lotta con un destino avverso...
La vera perdente è Amneris, perché morire per l’essere amato non è una sconfitta. E la morte non è la fine di tutto. Radamès ed Aida compiono delle scelte molto nobili e questo mi commuove sempre. Invece Amneris perde davvero tutto.

Cosa vedrà, dunque, lo spettatore...
La prima volta che ho incontrato Zubin Mehta per parlare di Aida, mi disse che gli sarebbe piaciuto “sentire” in lontananza il deserto. E questa indicazione si sposava perfettamente anche con una mia sensazione: quando penso all’Egitto, infatti, non posso non pensare soprattutto alla sabbia. Quindi con Dante Ferretti abbiamo deciso di porre il deserto in primo piano e dunque la sabbia insieme ad elementi architettonici, che alludono ad una delle tombe più antiche, misteriose e affascinanti al mondo, quella che si trova sulla montagna di Nemrut in Turchia, dove vi è il tumulo di Re Antioco I di Commagene, con delle teste gigantesche che riprodurremo per questa Aida. Ho voluto fare così un omaggio alla mia terra di origine, perché quelle enormi sculture mi hanno sempre affascinato. E si vedranno anche immagini che riportano al mio cinema.

(L'intervista completa a Ferzan Ozpetek, a cura di Franco Manfriani, sarà pubblicata sul programma di sala per Aida).

Per sapere tutto su "Aida"

Da martedì 26 aprile sarà disponibile il programma di sala di Aida, pubblicato da Giunti. Uno strumento indispensabile, riccamente illustrato, per sapere tutto sul nuovo allestimento del capolavoro verdiano che inaugura il 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Il volume, 240 pagine, oltre al libretto, al soggetto e a cenni storici sull'opera, contiene articoli di Philip Gossett, Carlo Sisi, Marcello Conati, Giovanni Vitali, Gianandrea Gavazzeni e Laura Delli Colli; le interviste a Zubin Mehta e Ferzan Ozpetek curate da Franco Manfriani; le consuete rubriche: Aida al Comunale con la rassegna stampa tratta dagli archivi del Teatro, Aida nella rete di Loredana Lipperini e la discografia di Giuseppe Rossi.
Un libro da leggere e da collezionare!

venerdì 22 aprile 2011

Tre domande a... Dante Ferretti

Dante Ferretti, scenografo di cinema e di teatro di fama internazionale, ha lavorato con i più grandi registi italiani – intensa la sua collaborazione con Fellini – e stranieri tra cui Martin Scorsese, con cui ha realizzato otto film. Ha vinto due premi Oscar per The Aviator di Scorsese (2004) e per Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton (2008).
Ferretti, che affronta per la prima volta il titolo di Aida, torna al Maggio Fiorentino dopo aver creato le scene di Cardillac di Paul Hindemith (1991) e di Jenufa di Leos Janàcek (1993), entrambi con la regia di Liliana Cavani, e quelle de La bohème di Giacomo Puccini con la regia di Jonathan Miller (1994).

Le scene di quest’Aida sono di grande impatto visivo, soprattutto per le statue imponenti che dominano il palcoscenico. Sono l’emblema dello splendore dell’Egitto dei faraoni o simboleggiano piuttosto l’impotenza dei personaggi dell’opera di fronte alle ragioni del potere?

Le statue rappresentano chiaramente la grandezza dell’Egitto, l’ambientazione è l’Egitto. L’impotenza dei personaggi fa parte della storia; questo è ciò che la circonda. Ogni volta che ci si reca al Cairo ma anche nel resto del paese, tutto ciò che vediamo toglie il fiato per l’imponenza, soprattutto se si pensa a quando è stato realizzato. L’allestimento cerca quindi di ricreare la grandezza e l’imponenza di quello che era l’Egitto; lo fa con pochi elementi ma di una misura tale da fornire quest’impressione.

Una delle scene più difficili da realizzare è l’ultima: la tomba in cui muoiono Aida e Radamès. Quali soluzioni avete adottato con Ozpetek?

Durante l’opera ci sono, in lontananza, due statue, due reperti archeologici, con una persona che lavora, che scava. Nel quarto atto i reperti avanzano e vengono a costituire la tomba. Aida e Radamès si trovano nella parte inferiore, Amneris in quella superiore. È un fotogramma di un film: contemporaneamente si possono vedere ciò che si trova sopra e quello che è sotto, cioè la tomba. Non è altro che quello previsto dal libretto: la fedeltà è d’obbligo. Per quanto si possa inventare, il libretto e la musica dettano la scena; noi abbiamo realizzato soltanto la parte visiva. La scena è tutta scritta lì.

A proposito di cinema: quanto e in cosa cambia il lavoro dello scenografo nel passaggio dal mondo del grande cinema a quello del teatro e in particolare della lirica?

Non è tanto il lavoro dello scenografo a cambiare, ma il tipo di emozione che viene creata. Nel cinema si disegnano le scene, quando queste si possono costruire, o si trovano dal vero, poi si gira molto materiale che viene montato, tagliando quello che non serve. C’è più tempo. Mentre si gira si dà una certa emozione, durante la proiezione un’altra, poi si monta il film che alla fine esce nelle sale. In teatro, invece, si apre il sipario e non c’è uno schermo su cui proiettare il film: si crea qualcosa di molto più diretto fra palcoscenico e spettatori. In teatro l’emozione si riceve subito e l’impatto è molto maggiore.
Il lavoro preparatorio quindi non è molto differente nel cinema e nel teatro e punta in entrambi i casi a creare un’emozione: nel teatro si può cambiare qualcosa, come l’ambientazione o il periodo storico, ma in una, tre o quattro scene si deve trasmettere tutta l’emozione. Nel cinema si ha una visione un po’ più ampia poiché le storie si raccontano in maniera diversa.

giovedì 21 aprile 2011

Tutti i segreti di "Aida"

Questa sera, alle ore 21.00, nella bellissima cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ZUBIN MEHTA, FERZAN OZPETEK e DANTE FERRETTI svelano al pubblico i segreti della loro "AIDA", l'opera di GIUSEPPE VERDI che dal 28 aprile al 12 maggio inaugura il 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino. A parlarne con loro, il Sovrintendente del Teatro del Maggio FRANCESCA COLOMBO. Non perdetevi l'occasione per conoscere, dalla viva voce dei protagonisti, come sarà questo eccezionale spettacolo. Vi aspettiamo! Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

martedì 19 aprile 2011

Aperitivo e cena "melodrammatica" alle Oblate

Vi aspettiamo domani sera, alle ore 19.00, alla Biblioteca delle Oblate per un aperitivo-presentazione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino e della rassegna Maggio Libri con il Sovrintendente Francesca Colombo e il Direttore artistico Paolo Arcà. Alle ore 20.00 tutti a tavola per una divertente cena a tema ispirata al melodramma!
Info e prenotazioni 055 2639685.

Online il programma del 74° Maggio Musicale!


È online il programma completo del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino! Scoprite tutti gli appuntamenti di questa fantastica primavera in musica!

giovedì 14 aprile 2011

La primavera del Maggio: i privati credono nel Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Alla conferenza stampa indetta dalla Sovrintendente Francesca Colombo, ha partecipato tutto il gotha dell’imprenditoria fiorentina, per dimostrare con la presenza la vicinanza al Teatro e per fornire i primi dati della raccolta di fundraising iniziata da qualche mese dalla nuova gestione del Maggio Musicale Fiorentino.
Hanno preso parte all’incontro con la stampa: Ferruccio Ferragamo, Presidente della Salvatore Ferragamo, Leonardo Ferragamo, Presidente della APPS (Associazione Partners Palazzo Strozzi), Diva Moriani, Vice Presidente della KME, Marco Carrai, Amministratore Delegato di Firenze Parcheggi e Carlo Bevilacqua, Presidente di Firenze Parcheggi, Jacopo Mazzei, Amministratore Delegato del Gruppo Fingen e Patrizio Cipollini, Direttore dell’Hotel Four Seasons di Firenze, Antonio Scialdone, Segretario Generale della Fondazione Banca del Chianti, Erasmo D’Angelis, Presidente di Publiacqua e Marco Bassilichi, Amministratore Delegato della Bassilichi S.p.A. Il Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Avvocato Michele Gremigni, ha fatto pervenire una nota di saluto.
Il risultato ad oggi di nuove risorse -che si sommano alle altre già consolidate- raccolte per il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, è di € 2.461.000 per il quadriennio 2011-2012-2013-2014, con un incremento degli investimenti da parte dei privati di €860.000 solo per il 2011; il dato a bilancio riguardante le entrate da privati per il 2010 era pari a €3.120.000, per il 2011 è già confermato essere pari a €4.000.000.
“Innanzitutto sono grata al nuovo Ministro Giancarlo Galan per le belle dichiarazioni di ieri sul nuovo teatro e per la grande attenzione dimostrata nei confronti del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino” dichiara il Sovrintendente Francesca Colombo: “Oggi festeggiamo la primavera del Maggio. Accanto all’importante e costante sostegno delle istituzioni locali, in particolare del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze e della Regione Toscana, sono felice di poter annunciare oggi i primi risultati delle attività di fundraising, che coinvolgono realtà fiorentine ed internazionali, quali ad esempio ENI (che ha partecipato a due delle tre tappe in Russia dell’ultima tournée), che legano le loro attività all’immagine del Maggio Musicale Fiorentino, eccellenza di Firenze nel mondo.”
Si è voluto innanzitutto instaurare con ogni socio fondatore e ogni sponsor un nuovo rapporto, basato sul concetto di partnership: è importante che il privato percepisca il proprio supporto al Maggio come un vero investimento: le modalità sono tante, dalla comunicazione, al marketing, alle opportunità di co-branding. Il Maggio Musicale è un’eccellenza fiorentina internazionale, come la prima tournée europea e l’ultima in Asia hanno dimostrato, e, pertanto, è importante che il Maggio sia non solo sostenuto ma anche affiancato da grandi realtà fiorentine ed internazionali, come ad esempio ha fatto ENI, che per la prima volta ha affiancato il Maggio, partecipando a due delle tre tappe in Russia, nell’ultima tournée.
Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino avrà quattro nuovi soci fondatori: APPS, KME, Salvatore Ferragamo e Firenze Parcheggi. Fra questi la Ferragamo, che aveva lasciato il board nel 2009, ha ritrovato un’atmosfera dinamica ed una gestione in grado di accogliere le istanze di tutti gli investitori come lo stesso Ferruccio Ferragamo ha dichiarato: “Eravamo usciti con rammarico e oggi abbiamo deciso di ritornare ad essere Soci Fondatori, avendo visto il dinamismo e la professionalità della nuova gestione, che ci ha convito a rientrare. Mi auguro che la nostra partecipazione serva da esempio per altre realtà che vogliano contribuire al Maggio Musicale Fiorentino, una realtà così internazionale ed importante, un esempio di altissima professionalità.”
La dott.ssa Diva Moriani, Vice Presidente di KME: “Il nostro intervento non è un atto di mera filantropia ma un investimento vero e proprio, che è stato fatto guardando al prodotto, al brand e alle persone: il prodotto c’è ed è di altissima qualità, il brand è internazionale, la Sovrintendente Francesca Colombo ed il nuovo staff hanno dimostrato una grandissima professionalità.”
Leonardo Ferragamo, Presidente di APPS: “APPS è composta da 43 soci che credono nel Maggio Musicale Fiorentino, nella gestione trasparente e nei primi risultati già emersi in pochi mesi. Si percepisce una nuova energia ed un nuovo dinamismo. Il ritorno a livello di immagine, per Firenze e per tutte le realtà che prendono parte a questo fermento, supera di gran lunga l’investimento stesso.”
Fra i Soci Fondatori storici, che hanno incrementato il loro contributo nei confronti del Maggio Musicale Fiorentino, Erasmo D’Angelis, Presidente di Publiacqua: “La cultura è professionalità, economia, qualità di un territorio, come ben dimostra questo momento di riflessione, che vede riunite le eccellenze fiorentine che operano sul territorio. E sono felice di annunciare che proprio con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino avvieremo una campagna di comunicazione sul territorio, e che incrementeremo la nostra partecipazione, e questo grazie anche agli incontri con la Sovrintendente ed il nuovo staff, che ci hanno proposto nuovi ed interessanti progetti.”
Jacopo Mazzei, Amministratore Delegato del Gruppo Fingen: “Rinnoviamo il nostro impegno nei confronti del Maggio Musicale Fiorentino con maggior consapevolezza rispetto al passato, portando quale partner l’Hotel Four Seasons di Firenze, che ha la capacità di attirare una clientela, potenziale clientela anche per il Maggio. L’Hotel Four Seasons fa parte di un gruppo internazionale, che può mettere a disposizione del Maggio il suo imponente network. Una partnership che si realizzerà dunque con una reciprocità a livello di comunicazione.”
Antonio Scialdone, Segretario Generale della Fondazione Banca del Chianti, già socio fondatore dal 2009, ha confermato l’impegno nei confronti del Teatro: “cercheremo di essere sempre più vicini e presenti nel Maggio Musicale Fiorentino. Grazie ai lavoratori e a tutti gli artisti che con il loro lavoro ed il loro impegno mantengono molto alta quest’eccelenza.”
Molti lavoratori sono intervenuti, per ringraziare con la loro presenza i privati che hanno deciso di continuare a sostenere il Maggio Musicale Fiorentino.
Marco Bassilichi, Amministratore Delegato della Bassilichi S.p.A.: “Dal dovere di fornire un contributo al piacere di incrementarlo e di prendere parte alle iniziative del Maggio Musicale Fiorentino.”
Il Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Avvocato Michele Gremigni, ha fatto pervenire una nota di saluto: “Cari amici, mi spiace di non potere essere tra voi in questa importante occasione, ma sono trattenuto da improrogabili impegni. Colgo però l’occasione per sottolineare che l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze è tra i soci Fondatori della Fondazione Teatro del Maggio Musicale perché considera questa istituzione una delle ricchezze della città, un patrimonio di cultura e di sapere che deve essere sostenuto. Del resto siamo sempre stati tra i maggiori alleati del Teatro Comunale riconoscendo in questa istituzione anche un ruolo di ambasciatore di Firenze nel mondo, come dimostrato dal successo della recente tournée, pur funestata dalla tragedia che ha colpito il Giappone. Abbiamo inoltre collaborato col Maggio anche in molteplici iniziative nelle scuole perché riteniamo che la musica sia uno degli elementi fondanti del bagaglio culturale delle future generazioni. Ai nuovi soci che stamani vengono presentati alla città rivolgo il mio saluto più cordiale, assicurando loro che saranno partner di un’avventura davvero affascinante.”
Il giudizio dunque è unanime da parte di tutti i soci fondatori, gli sponsor ed i privati che hanno contribuito a questo primo importantissimo giro di boa, riguardante gli investimenti nei confronti del Maggio Musicale Fiorentino. I dati forniti oggi sono un primo inzio, e le attività di fundraising continuano, affinché questo trend migliori ancora, con una partecipazione sempre maggiore da parte di Soci Fondatori, già affezionati al Maggio, e con l’intervento ed il coinvolgimento di nuovi sponsors e partners.
“Mi auguro che l’esempio di tanti amici, che ringrazio di cuore, sia seguito presto da altre realtà, desiderose di far parte del meglio di Firenze.” ha concluso il Sovrintendente.

Mehta e il Maggio nel Duomo di Orvieto

Venerdì 15 aprile  2011, alle ore 18.00, Zubin Mehta dirige nel Duomo di Orvieto la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi che verrà trasmessa su RAI 1 venerdì 22 aprile alle ore 23.40. Come solisti canteranno il soprano Kristin Lewis, il mezzosoprano Elena Maximova, il tenore Massimiliano Pisapia e il basso Roberto Scandiuzzi, Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino. All’organizzazione di tale evento hanno contribuito la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e l’Opera del Duomo di Orvieto. Il concerto si inserisce nelle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e sarà dedicato all’Unicef Italia per la raccolta dei fondi a favore dei bambini del Giappone colpiti dal recente sisma. Il concerto, che ha una sua autonomia come progetto speciale del Ministero dei Beni Culturali, è idealmente collegato all’edizione 2011 del Festival Assisi nel mondo.
Per informazioni: www.omaggioallumbria.it

mercoledì 13 aprile 2011

Arabella e il suo Stradivari al Maggio

Dopo il successo del concerto tenutosi a Mumbai (Jamshed Bhabha Theatre, NCPA, National Center for Performing Arts), lo scorso 30 marzo, all’interno della tournée del Maggio Musicale Fiorentino, la bella e giovane violinista Arabella Steinbacher (classe 1981) torna ad esibirsi con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta giovedì 14 aprile, alle ore 20.30, al Teatro Comunale.
Nella prima parte del programma verrà eseguito il Concerto in la maggiore K 219 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart (composto nel 1775), nella seconda parte l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino proporrà la Quinta Sinfonia in do diesis minore di Gustav Mahler (del 1903), nell’anniversario dei 100 anni dalla morte del compositore (1860 - 1911).
Arabella Steinbacher aveva eseguito a Mumbai il Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 35 (del 1878) di Pëtr Il'ič Čajkovskij, e, con il programma di domani sera, il Concerto in la maggiore K 219 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, conferma il suo grande talento e la conoscenza di un vasto repertorio.
Il pubblico di Firenze aveva già avuto modo di applaudirla nel marzo 2009, nell’esecuzione del Secondo Concerto per violino in sol minore op. 63 di Sergej Prokof'ev (del 1950).
Arabella Steinbacher suona un violino Stradivari Booth del 1716 messole a disposizione dalla Nippon Foundation.
La mattina, alle ore 10.30, la prova generale del concerto è aperta per le scuole, e rientra nel fitto programma di attività didattiche proposte dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per l’anno scolastico 2010/2011.

venerdì 8 aprile 2011

Venti ore di musica e quattro di applausi!

In quasi 31.000 km percorsi attraverso 6 nazioni (Giappone, Cina, Taiwan, India, Ungheria e Russia), 10 città (Yokohama, Tokyo, Shanghai, Suzhou, Tainan, Taipei, Mumbai, Budapest, Mosca e San Pietroburgo), 10 sale da concerto (Kanagawa Kenmin Hall, Bunka Kaikan, The Grand Theatre, Suzhou Science & Cultural Arts Center, Tainan Municipal Hall, National Concert Hall Taipei, NCPA Jamshed Bhaba Theatre, Béla Bartók National Concert Hall, Ĉajkovskij Concert Hall, Filarmonica di Stato Shostakovich Grand Hall), il Maggio Musicale Fiorentino ha portato a termine 12 spettacoli (2 opere Tosca di Giacomo Puccini e La Forza del Destino di Giuseppe Verdi, e 10 concerti sinfonici), per un totale di 1.222 minuti di musica eseguita (una maratona di circa 20 ore e 30 minuti).
Segnaliamo il debutto assoluto nella città cinese di Suzhou e nei due capoluoghi di Taiwan, Tainan e Taipei, che ha permesso di far conoscere il Maggio Musicale Fiorentino in nuove sedi e ad un nuovo pubblico, ed il ritorno in prestigiose sale da concerto, dove un pubblico raffinato ha nuovamente confermato, con grandissimo entusiasmo e calore, l’apprezzamento per la qualità artistica e l’eccellenza italiana del Maggio Musicale Fiorentino, in particolare le tre sale europee di Budapest, Mosca e San Pietroburgo: Béla Bartók National Concert Hall, Ĉajkovskij Concert Hall, la Filarmonica di Stato Shostakovich Grand Hall.
A dimostrazione del prestigio internazionale del Maggio Musicale Fiorentino, la sua presenza all’interno di due importantissime manifestazioni musicali europee: il rinomato Festival di Primavera a Budapest (18 marzo – 3 aprile 2011 - giunto quest’anno all’undicesima edizione) e il nuovo e prestigioso Festival Rostropovich a Mosca (27 marzo – 5 aprile - quest’anno alla seconda edizione).
L’accoglienza del pubblico è sempre stata calorosa e partecipe, tanto da portare a 112 minuti di bis (quasi 2 ore) e 250 circa minuti di applausi (più di 4 ore complessive).
Fra il pubblico, in ogni occasione, hanno partecipato le principali cariche locali cittadine, spesso esponenti del governo, sempre le delegazioni diplomatiche italiane ed indiane e numerose personalità del mondo intellettuale ed imprenditoriale locale.
L’impatto mediatico ha fatto sì che al di là delle cifre stimate dalla capienza degli auditori, si sia potuto colpire un target di più di 30 milioni di spettatori, di cui circa 18.850 dal vivo e quasi 30 milioni tramite diverse iniziative legate ai media: l’integrale live sull’emittente radiofonica cinese Classic 947 il 23 Marzo da Shanghai, la diretta radiofonica a Budapest su Magyar Rádió il 2 Aprile, la diretta televisiva su Kultura il 5 aprile, la registrazione del 4 aprile che verrà mandata in onda sempre dall’emittente Kultura in Russia.
Sei le conferenze stampa ufficialmente indette:
- Shanghai, Radisson Hotel, 18 marzo, ore 20.00
- Shanghai, Grand Theatre,  22 marzo, ore 15.00
- Taiwan, Hyatt Hotel, 25 marzo, ore 15.00
- Mumbai, Taj Mahal Hotel, 29 marzo, ore 16.30
- Budapest, Béla Bartók National Concert Hall, 2 aprile, ore 17.30
- Mosca, Ĉajkovskij Concert Hall, 4 aprile ore 14.30
Occorre poi menzionare che da Shanghai in poi, ad ogni scalo aeroportuale numerosi sono stati i giornalisti e gli operatori giunti ad accogliere il Maestro Zubin Mehta ed i professori d’orchestra; numerosissime, in ogni sede, le interviste rilasciate al di fuori delle conferenze stampa, in momenti appositamente dedicati, talvolta in prova o prima dei concerti. A tutte queste occasioni d’incontro con i media, che hanno visto la partecipazione sia del Maestro Zubin Mehta sia della Sovrintendente Francesca Colombo, è stata data grande visibilità all’imminente Festival del Maggio Musicale Fiorentino (che aprirà il prossimo 28 aprile), alla stagione del Teatro Comunale, al nuovo Teatro (che inaugurerà il prossimo 21 dicembre), e alla città e alla vita culturale di Firenze: un’occasione per raccontare il Maggio Musicale Fiorentino e Firenze nel mondo.
A questo proposito, proprio per incontrare il mondo dell’imprenditoria locale e per promuovere Firenze ed il territorio, sono stati programmati due incontri con Promofirenze e la Camera di Commercio: il primo a Tokyo, programmato il 15 marzo, è stato cancellato per eventi ben noti; il secondo si è tenuto a Mumbai il 30 Marzo, ed ha visto la partecipazione del sindaco di Firenze, nonché Presidente della Fondazione del Teatro, Matteo Renzi, del Sovrintendente Francesca Colombo, del Presidente della Camera di Commercio Vasco Galgani, l’Amministratore Delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone, S.E. l’Ambasciatore, il dott.  Giacomo Sanfelice di Monteforte, Stefano Giovannelli direttore di Toscana Promozione ed il dott. Giovanni de Fiumi, Sabrina Montaguti, Responsabile Marketing Territoriale e Turistico di Promofirenze, Augusto di Giacinto, Direttore dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, il dott. Simone Tani, Direttore del Servizio di Promozione Economica Turistica e Strategie di Sviluppo del Comune di Firenze.
Questi due momenti ufficiali, ed altri più informali, organizzati dagli organi diplomatici in ogni paese, hanno permesso di iniziare un dialogo per verificare ed esplorare possibili investimenti ed altre possibili tournée.
Fra le principali testate estere che hanno dedicato ampio spazio ai concerti, al Maggio Musicale Fiorentino e al Maestro Zubin Mehta (la lista è provvisoria dal momento che si è ancora in fase di monitoraggio rassegna stampa estera) vanno ricordate: Weekly Shincho, Nikkei Newspaper, Yomiuri Newspaper, Bloomberg, The Sunday Times, The China Daily, Shanghai TV, Oriental Morning Post, The Times of India, The Indian Express, The Budapest Times, The Moscow Times, IBN live per citarne solo alcuni.
La tournée del Maggio Musicale Fiorentino ha avuto una grande risonanza a livello nazionale: è stato registrato un picco di oltre 50 passaggi sulle principali emittenti radiofoniche e televisive italiane dall’11 al 17 marzo, ad esempio, solo per menzionarne alcune: TG1, TG2, TG3, Alle Falde del Kilimangiaro, Studio Aperto di Italia 1, Rai News24, Sky News 24, Class News, Bloomberg, RTL 102.5, Radio Capital, Radio 24, Radio 3, GR1, GR2, GR3, Corriere.it TV, La Repubblica.it TV.
Con questa dedizione e con questo impegno il Maggio Musicale Fiorentino ha confermato l’impegno preso in qualità di Ambasciatore della cultura italiana nel mondo in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Un ringraziamento speciale deve essere rivolto a tutte le ambasciate, i consolati e le diverse delegazioni diplomatiche italiane per l’accoglienza, l’assistenza e l’aver favorito incontri con esponenti della vita economica ed intellettuale di ogni paese, in ordine:
- in Giappone, S.E. l’Ambasciatore, il dott. Vincenzo Petrone e tutto il suo staff, dal dott. Alfredo Maria Durante Mangoni, al dott. Daniele Bosio, al dott. Simone Turchetta,  dott. Alberto Mengoni ed il prof. Corrado Molteni e Daniela Canu, per l’assistenza e la costante informazione durante il periodo di Tokyo (soprattutto dall’11 al 17 marzo);
- in Cina, S.E. l’Ambasciatore, il dott. Attilio Massimo Iannucci, il Console Generale Vincenzo De Luca, il Console Aggiunto Marcella Zaccagnino, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Paolo Sabbatini (dal 18 al 24 marzo);
- a Taiwan, il dott. Mario Palma (Italian Economic Trade and Cultural Promotion Office);
- in India, S.E. l’Ambasciatore, il dott.  Giacomo Sanfelice di Monteforte, il dott. Cesare Bieller;
- in Ungheria, S.E. l’Ambasciatore, il dott.  Giovan Battista Campagnola, Mirta Gentile e Laura Cannella;
- in Russia, S.E. l’Ambasciatore, il dott.  Antonio Zanardi Landi, Emanuele di lorenzo Badia, Enrico Valvo, Margherita Beljoioso.
Il Teatro è molto riconoscente alle aziende che hanno contribuito al successo di questa tournée come event partners. Con loro il Maggio Musicale Fiorentino ha ripreso un dialogo che continuerà per altre attività legate alla vita e alle molteplici iniziative del Teatro. In ordine di evento:
- Ferragamo, event partner per la prima rappresentazione de La Forza del Destino al Teatro Bunka Kaikan di Tokyo il 15 marzo;
- Gucci, che avrebbe dovuto essere event partner il 18 marzo, in occasione della Messa da Requiem di Giuseppe verdi, successivamente cancellata;
- ENI, event partner a Mosca il 4 aprile e a San Pietroburgo il 6 aprile.
Va ricordato che tutti i concerti della tournée si sono svolti nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e le tre tappe in Russia nell’ambito dell’ Anno Italia – Russia.
Un particolare ringraziamento è rivolto a tutti i lavoratori del teatro, in particolare ai professori d’orchestra e a tutto lo staff amministrativo, per il prolungato impegno, durato più di un mese, portato a termine con passione e professionalità; al Maestro Zubin Mehta, per l’entusiasmo, la partecipazione ed il coraggio dimostrati in molte situazioni, e a tutti coloro che in Italia e nelle diverse sedi hanno reso possibile questa indimenticabile tournée.

giovedì 7 aprile 2011

Doppio trionfo a Mosca e San Pietroburgo

Si è conclusa a San Pietroburgo la seconda tournée del 2011 del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
La tournée, iniziata lo scorso 7 marzo, ha portato il Maggio Musicale Fiorentino ad esibirsi in sei nazioni (Giappone, Cina, Taiwan, India, Ungheria e Russia) e 10 città (Yokohama, Tokyo, Shanghai, Suzhou, Tainan, Taipei, Mumbai, Budapest, Mosca e San Pietroburgo), Ambasciatore dei 150 anni dell’Unità d’Italia nel mondo.
Ieri sera, durante l’ultimo concerto nella prestigiosa ed antica sala della Filarmonica -Philharmonie Grand Hall-, le emozioni si sono rincorse di brano in brano: nella prima parte è stato eseguito Concerto per orchestra di Béla Bartók, nella seconda parte la Sinfonia n° 1 di Gustav Mahler.
Più di 1500 spettatori (molti in piedi), hanno salutato in standing ovation il Maestro Zubin Mehta e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, continuando ad applaudire per più di trenta minuti e portando l’orchestra ad eseguire tre bis: l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, l’Intermezzo dalla Manon Lescaut di Giacomo Puccini ed in chiusura l’ouverture della Forza del destino di Giuseppe Verdi.
Fra il pubblico molte le autorità presenti: le principali cariche cittadine e ministeriali, la Rostropovich Foundation ed altre personalità del mondo intellettuale ed artistico russo.
L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino ripartirà per una nuova tournée il prossimo novembre.

martedì 5 aprile 2011

"Grazie per essere qui!"

Con queste parole ieri in conferenza stampa Olga Rostropovich, figlia del grandissimo violoncellista, ha ringraziato il Maestro Zubin Mehta e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino per essere intervenuti nella seconda edizione del Festival dedicato al padre ed organizzato dalla Fondazione Rostropovich.
Molti gli aneddoti menzionati da Zubin Mehta, amico di Mistlav Rostropovich dal 1963 al 2007, anno della sua scomparsa, e così ecco riemergere nella memoria il concerto per celebrare i 75 anni del violoncellista, in cui entrambi si esibirono con la London Symphony Orchestra, ed ancora l’ultimo concerto a Mumbai nel 2005, proprio con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Legati da una profonda amicizia, la loro simbiosi in palcoscenico divenne proverbiale: così commentò ad esempio una recensione apparsa sul New York Times nel settembre 1990, a seguito di un’esecuzione con la New York Philarmonic Orchestra: ‘incendiary combination’ soprattutto nell’esecuzione di Schelomo di Ernest Bloch.
Il programma di ieri sera ha avuto inizio con la Sinfonia de La Forza del Destino, cui è seguito  il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven, con il celebre pianista Denis Matsuev, che, con grandissima generosità, ha concesso due bis: uno scherzo dalla sonata di Ludwig van Beethoven op. 33, n° 3 e un preludio di Alexander Scriabin. Dopo l’intervallo l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino ha eseguito il Concerto per orchestra di Béla Bartók.