martedì 31 maggio 2011

Un nuovo Lago dei cigni firmato Chalmer

Mercoledì 1° giugno 2011, alle ore 20.30, al Teatro Comunale di Firenze, va in scena la prima assoluta di un dramma rivisitato, all’interno di una cornice musicale e di un balletto ben noto: Il Lago dei Cigni di Pëtr Il'ič Čajkovskij, andato in scena per la prima volta a Mosca nel 1877. Autore della nuova, originale coreografia il canadese Paul Chalmer.
Francesco Ventriglia, Direttore del Corpo di Ballo di Maggio Danza mette in evidenza la flessibilità della compagnia, in grado di affrontare spettacoli contemporanei (Serata Sacra, ad esempio, andata in scena lo scorso marzo), e allo stesso tempo balletti di repertorio, ricchi di un vocabolario classico, molto difficile da un punto di vista tecnico.
La flessibilità e duttilità del nuovo Maggio Danza hanno permesso di forgiare una ballerina, Federica Maine (24 anni), che  si troverà a ricoprire per la prima volta un ruolo d’étoile: Il Cigno; sta dunque per nascere una nuova stella dal Corpo di Ballo del Maggio Fiorentino.
Accanto a lei debutta nel Lago dei Cigni Alessandro Riga, étoile ospite residente, che non impersonerà il principe Siegfried (protagonista nella versione consueta del balletto), ma Vladimir, il nipote di Pëtr Il'ič Čajkovskij, quest’ultimo interpretato da Bruno Milo.
La musica meravigliosa di Čajkovskij - eseguita dal vivo dall'Orchestra del Maggio Musicale diretta da Nir Kabaretti - si tramuta dunque nella colonna sonora di una rivisitazione drammaturgica dell’opera, che affronta la biografia del compositore, e della sua passione impossibile per il nipote Vladimir, un dramma che potrebbe averlo costretto al suicidio, all’età di 53 anni (1840 - 1893).
Se le biografie ufficiali menzionano quale causa della morte il colera, la tesi del suicidio trova un appiglio nel fatto che l’arsenico potrebbe produrre una sintomatologia pressoché identica a quella del colera.
Il balletto si trasforma da favola in giallo, con le passioni che si trasformano, in un concatenarsi continuo di metamorfosi: da quelle dei cigni, a quelle della scena circolare, a quelle dell’acqua del lago, che si trasformerà in pioggia, ghiaccio, neve, una delle tante metafore dell’esistenza umana.
Le scene della nuova produzione sono firmate da Italo Grassi, i costumi da Giulia Bonaldi, le luci di Valerio Tiberi, visual designer Sergio Metalli.
Repliche il 3, 4 e 5 giugno.

Si ringrazia Caffè Ideal Firenze

sabato 28 maggio 2011

Il Maggio nelle vetrine dei negozi di Firenze

In occasione del 57° Festival del Maggio Musicale Fiorentino (era il 1994) nacque l’idea di rendere la città di Firenze maggiormente partecipe degli spettacoli in cartellone e di coinvolgere e tramutare in protagonisti i negozi del centro storico. L’idea venne all’Associazione degli Amici del Maggio, con l’intento di vestire Firenze dello stesso entusiasmo e della stessa vivacità che caratterizza e contagia molte città europee, durante festival prestigiosi: “Ci sembrava importante che alcune strade del centro storico fossero in tal modo specchio del nostro Festival, che può essere considerato come una delle più antiche e prestigiose manifestazioni musicali europee.”
Da quest’idea nacque dunque un concorso “Il Maggio in vetrina”, per premiare le vetrine più significative ed originali, capaci con i loro addobbi di musicare le strade del centro storico di Firenze, e di richiamare gli allestimenti ed i titoli in produzione, così da creare di vetrina in vetrina, lungo diversi percorsi cittadini, una continuità con il Teatro Comunale, un filo d’Arianna capace di guidare i passanti, i turisti, e di far eco alla musica del teatro e del festival. Da allora, di anno in anno questo appuntamento degli Amici del Maggio si è rinnovato, giungendo alla XVII edizione. Da segnalare proprio la dedizione ed il lavoro dell’Associazione, ideatrice e ambasciatrice dell’iniziativa, che non solo raccoglie le adesioni, ma monitora e assiste costantemente gli esercizi che decidono di aderire. I negozi possono scegliere diverse modalità, partendo da una semplice foto o locandina, fino ad impiegare creatività ed immaginazione per richiamare un titolo operistico o un personaggio.
Quest’anno ad ispirare sono state le produzioni di Aida, de L’Italia del destino, della prossima Incoronazione di Poppea, dell’imminente Lago dei Cigni, ed i titoli di Maggio Bimbi, fra cui Pierino il lupo e Pinocchio… Cogliamo l’occasione per segnalare un’iniziativa del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per questo 74° Festival, una vetrofania ideata dal Teatro e dedicata proprio agli esercizi commerciali e veicolata attraverso una collaborazione con: Federturismo Confindustria; Federalberghi Firenze; Confederazione Nazionale Artigianato Firenze; Consorzio Firenze Albergo. Si tratta di una vetrofania dotata di codice QR (in inglese qrcode), ovvero un codice a barre usato per trasmettere informazioni ad un telefono cellulare o smartphone, il teatro ha reso così attivato un’applicazione che contiene il programma del festival, che è tuttora possibile scaricare puntando il proprio telefonino sulla vetrofania. È stata poi realizzata una vetrofania personalizzata per il concorso, simile alla precedente.
Lunedì 30 Maggio alle ore 11.30 si terrà la premiazione del concorso ‘Il Maggio in Vetrina’, che quest'anno vede coinvolti più di quaranta negozi, disseminati nelle principali vie del centro di Firenze. Lunedì verranno dunque resi noti i vincitori di questa XVII edizione.

Fournier-Facio e il tempo di Gustav Mahler

Prosegue presso la Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 26) MaggioLibri, il ciclo di incontri letterari sul mondo della lirica, nato dalla collaborazione tra il Maggio Musicale Fiorentino e Cooperativa Archeologia. Martedì 31 maggio alle ore 18 sull’Altana vista Duomo della Biblioteca l’autore Gastón Fournier-Facio, attuale coordinatore artistico per il Teatro alla Scala di Milano, presenterà Gustav Mahler. Il mio tempo verrà (Il Saggiatore, 2010), dedicato al grande compositore e direttore d'orchestra austriaco, scomparso nel 1911.
Mahler rivive in quest'antologia di scritti grazie alle parole di molti suoi estimatori, tra cui musicologi, musicisti, scrittori e grandi pensatori, tutti accomunati da una profonda passione e conoscenza della sua opera. Ernst Bloch, Richard Strauss, Arthur Schnitzler, Thomas Mann, Arnold Schonberg, Alma Mahler, Theodor W. Adorno, Glenn Gould, Leonard Bernstein, Daniel Barenboim e Claudio Abbado sono solo alcuni dei grandi nomi che Gaston Fournier-Facio ha selezionato. Saggi, scritti critici, lettere private e biglietti personali che contribuiscono a comporre un vivido affresco di un Maestro e un approfondimento accurato della sua produzione. Modera Giovanni Vitali, Responsabile Comunicazione Istituzionale del Maggio Musicale Fiorentino.
Nato in Costa Rica, dove ha ottenuto un Master in Storia presso la locale università, Gastón Fournier-Facio ha proseguito gli studi musicali in Inghilterra, presso la University of Sussex, dove ha conseguito un Master in Musicologia. Dopo essere stato Ministro Consigliere e Console Generale presso l’Ambasciata di Costa Rica a Londra, si è dedicato all’attività di Coordinatore Artistico presso prestigiose istituzioni lirico-sinfoniche italiane (Biennale di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia). Ha pubblicato vari testi sulla vita e l’opera di Gustav Mahler per Electa, De Sono e The Boydell Press. In virtù del suo apprezzato lavoro di diffusione della musica austriaca e in particolare di quella di Gustav Mahler, nel 2005 è stato insignito dalla Repubblica Austriaca della “Ehrenkreuz für Kunst und Wissenschaft” (Croce d’Onore per l’Arte e la Scienza). Attualmente riveste l’incarico di Coordinatore artistico del Teatro alla Scala.
MaggioLibri prosegue Martedì 7 giugno alle 18 doppio appuntamento con la presentazione di Controtenori. La rinascita dei «nuovi angeli» nella prassi esecutiva dall'opera barocca di Alessandro Mormile, il quale si interroga su chi siano i controtenori, e perché si sia giunti al loro impiego nelle moderne esecuzioni delle opere barocche, e, a seguire, Lustrini per il regno dei cieli. Ritratti di evirati cantori di Luca Scarlini, sulla figura dei castrati, che illumina alcune zona d’ombra nella saga plurisecolare degli eunuchi italici, vite d’inferno al servizio del paradiso. Ingresso libero agli eventi.

Maggio Cinema: "Mio figlio Nerone" di Steno

Al Maggio Musicale si avvicina L'incoronazione di Poppea e a Maggio Cinema arriva il peplum per raccontarci l’antica Roma. Lunedì 30 maggio, alle ore 20.30 al Piccolo Teatro, proiezione di Mio figlio Nerone, regia di Steno (Stefano Vanzina), interpretato da Alberto Sordi, Brigitte Bardot, Gloria Swanson, Mario Carotenuto, Memmo Carotenuto, Giorgia Moll e Vittorio De Sica.
L'antica Roma, dunque, quella vera, che si pensava vera, e quella finta. Invero sempre finta. Potere del cinema. Il peplum fra i cinquanta e i sessanta, in qualche mondo, subentra al film opera nei gusti popolari. Sempre cose inverosimili. E sempre il pieno al box office. I film costano poco e incassano molto. Anche Hollywood se ne accorge e cala sul Tevere.
Nerone, imbelle e dissoluto, cultore infelice della poesia e del canto, nulla teme al mondo più degli interventi della madre Agrippina, che cerca invano d'infondergli un po' di energia guerriera, spingendolo a riprendere la guerra in Britannia. Giustamente Nerone pensa di sbarazzarsene. Ma senza successo. Così mentre se la spassa in compagnia di Poppea improvvisando canti sulla cetra davanti alla corte, riecco Agrippina. Ci vuole tutta la saggezza di Seneca per farla fuori una volta per tutte. Classico B movie in odore di cult. Bastano gli interpreti: Sordi con barbetta e riccioli che fa il verso al Nerone di Petrolini e la Bardot che, esplosa l’anno prima con Piace a troppi, impose a Steno di farle fare davvero il bagno nel latte di capra. Sennò che vale essere imperatrice.

giovedì 26 maggio 2011

Maggio Bimbi: "L'Italia ChiAmò!"

Giunge al quarto ed ultimo appuntamento la serie che il 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino ha voluto dedicare ai più piccoli: MAGGIO BIMBI. Sabato 28 maggio 2011, alle ore 17.30, presso il Teatro Goldoni di Firenze va in scena L'Italia ChiAmò!, uno spettacolo che trae ispirazione dalle musiche del nostro Risorgimento, così da richiamare ancora una volta le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
A legare le musiche fra loro e la storia del nostro paese, sarà un narratore d’eccezione, un attore (Massimiliano Tonsini) chiamato ad interpretare il compositore Giuseppe Verdi. Lo spettacolo terminerà con l’esecuzione da parte di tutto il pubblico dell’Inno di Mameli, insieme al Coro del Maggio Musicale Fiorentino!
Si tratta di un progetto molto importante, realizzato in collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia. Dopo aver imparato il ruolo che ricoprono le figure più significative all’interno degli allestimenti scenici, (sabato 7 maggio), e aver costruito proprio in quell’occasione parte delle scene che verranno utilizzate ne L'Italia ChiAmò!; dopo aver imparato la peculiarità di molti strumenti, attraverso il capolavoro per l’infanzia composto da Sergej Prokof’ev, Pierino e il lupo, (sabato 14 maggio); dopo essersi avvicinati alla danza, attraverso un balletto ideato appositamente per loro, Pinocchio (sabato 21 maggio), i bambini verranno contagiati dall’emozione dei cori operistici risorgimentali, e alla fine di questo cammino avranno potuto avvicinare e comprendere le caratteristiche principali di ogni complesso artistico: orchestra, corpo di ballo, coro, e l’importanza dei complessi tecnici, che mettono in moto la macchina teatrale.

mercoledì 25 maggio 2011

E venne il tempo di Gustav Mahler

Leitmotiv  costante, cadenzato nella programmazione 2011 del Teatro del Maggio è l’anniversario della morte di Gustav Mahler, avvenuta a Vienna il 18 maggio 1911.
Non è dunque un caso che la Prima Sinfonia di Mahler, denominata Il Titano, sia stata più volte eseguita in tournée dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e che il 14 aprile il Maestro Zubin Mehta ne abbia diretto al Teatro Comunale la Quinta Sinfonia in do diesis minore.
In occasione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino arriva a Firenze, giovedì 26 maggio alle ore 20.30 al Piccolo Teatro, uno spettacolo interpretato e diretto da Massimiliano Finazzer Flory, ispirato e consacrato appunto a Gustav Mahler, una pièce che ha debuttato al 53° Festival dei Due Mondi di Spoleto lo scorso luglio 2010, e che ha riscosso un grandissimo successo e consenso unanime a Roma, Bari, Brescia, Bologna, Venezia, Verona.
Musica e prosa si fondono in maniera magistrale amalgamati con ritmo, suspense, piacevolezza dai due interpreti: Massimiliano Finazzer Flory e Quirino Principe, affabulatori e attori capaci di portare lo spettatore nella Vienna di fine ‘800, nel suo fermento culturale, con accenni artistici ed intimi che emergeranno dall’epistolario di Gustav Mahler.
“Il tempo di Gustav Mahler”, che vede la partecipazione di Quirino Principe, filosofo della musica docente alla Scuola d’Opera di Verona, ripercorre la biografia del compositore attraverso il corpus delle lettere e altri scritti soffermandosi sui temi dell’eros, della morte, della religione, della crisi di Vienna e del mondo mitteleuropeo, del rapporto tra la musica e la filosofia del tempo in uno dei periodi più decisivi e complessi della nascente modernità
L’originale antologia di brani, tra i quali lettere dello stesso Mahler, è recitata da Massimiliano Finazzer Flory ed accompagnata da suggestioni tratte dalle sinfonie e dai lieder, sulle quali la giovanissima Chiara Taviani darà forma alle coreografie di Michela Lucenti del Balletto Civile, compagnia riconosciuta a livello internazionale tra le realtà più dinamiche ed originali della danza contemporanea.
Alle atmosfere musicali al pianoforte si accompagnano le esecuzioni alla tromba di Gianni Dallaturca.
"Con un’illuminazione profetica Gustav Mahler affermava ‘Verrà un tempo in cui i viventi si accorgeranno di essere rappresentati, descritti e identificati dalla mia musica e capiranno che essa è in loro da sempre.’ E questo è il suo tempo - spiega Massimiliano Finazzer Flory. “Lo spettacolo ruota intorno a due figure: un uomo solitario che vaga per l’universo e il bambino abbandonato in attesa del padre, entrambi alla ricerca di una Natura perduta di cui abbiamo bisogno. In scena il volto di Mahler e una duplice voce: la voce di un uomo che ha molto combattuto intimamente e profondamente sofferto senza patria, straniero talora perfino a se stesso, sempre irrequieto e con il timore di lasciare incompiuta la sua opera  – e dunque porta in causa il rapporto con le sue origini – ma anche quella di un uomo che attraverso la musica soddisfa la propria libertà interiore”.
L'ingresso allo spettacolo è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

venerdì 20 maggio 2011

Bychkov: ritorno al Maggio con il War Requiem

Semyon Bychkov ritorna domenica 22 maggio, alle ore 20.30, sul podio del Teatro Comunale dopo essere stato negli anni ’90, per alcuni anni, principale direttore ospite dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, e aver diretto diversi capolavori, fra cui: Jenufa di Janácek (1993), Lady Macbeth del distretto di Mzensk di Šostakovič (1997), La bohème di Puccini per la regia di Jonathan Miller, Fierrabras di Schubert (1995), ed ancora da Idomeneo a Parsifal, da Evgenij Onegin alla Dama di picche, da Boris Godunov a numerosi concerti sinfonici.
Ricordiamo che Jenufa (1993), Lady Macbeth del distretto di Mzensk (1997) e Fierrabras (1995) vinsero il prestigioso Premio Abbiati.
Il ritorno di Semyon Bychkov avviene in occasione di questo 74° Festival con il War Requiem op. 66 di Benjamin Britten, composto nel 1961 ed eseguito per la prima volta nella cattedrale di Coventry, il 30 maggio 1962, per celebrare l’avvenuta ricostruzione della stessa cattedrale, distrutta assieme a tutta la città durante la Seconda Guerra Mondiale, tanto che si coniò il verbo “coventrizzare”, cioè radere completamente al suolo una città.
Il War Requiem venne eseguito per la prima volta al Teatro Comunale nel 1972, (a dieci anni dalla prima assoluta), per la direzione di Roberto Previtali, da allora è la quarta volta che viene ripetuto; ricordiamo l’ultima esecuzione nel marzo 1997, con Bruno Bartoletti sul podio, che l’aveva diretto, sempre al Comunale, anche nel 1987.
Il War Requiem  è un’opera di vaste proporzioni che prevede un soprano, una grande orchestra ed il coro ad intonare il Requiem cattolico; tenore, baritono e una piccola orchestra per accompagnare dieci liriche del poeta Wilfred Owen (caduto giovanissimo in battaglia a soli sette giorni dalla fine della Prima Guerra mondiale), mentre al coro di voci bianche e all’organo sono affidate le parti che rappresentano la serenità celeste contrapposta alle strazianti vicende umane. Con il War Requiem, Britten, pacifista convinto, alza il suo grido, intriso di compassione e di pietà per le vittime, contro l’orrore della guerra: un grido tanto più potente perché scevro da ogni retorica.

giovedì 19 maggio 2011

Pinocchio, sold out, raddoppia!

A grande richiesta, dopo un tutto esaurito già annunciato per la prima recita del balletto Pinocchio, si avrà una seconda rappresentazione straordinaria, sabato 21 maggio alle ore 19.15, sempre al Piccolo Teatro.
Si tratta del terzo e penultimo appuntamento di MAGGIO BIMBI, questa volta dedicato al balletto, con l’intento di avvicinare i bambini alla danza attraverso una fiaba, le peripezie del burattino Pinocchio, raccontate dal celebre scrittore fiorentino Carlo Collodi (1824 - 1890), al secolo Carlo Lorenzini.
La musica è stata commissionata e composta appositamente per il Maggio Musicale Fiorentino da Emiliano Palmieri.
L’impostazione che ha voluto dare Francesco Ventriglia, Direttore del Corpo di Ballo Maggio Danza, è quella di un musical, di uno spettacolo danzato e cantato; incorniciano lo spettacolo due canzoni, una ad apertura dello spettacolo e una a chiusura, eseguite dal giovane Alessandro Cascioli, che dimostra grande talento ed eclettismo, alternando danza e canto.
Francesco Ventriglia ha scelto 30 giovani studenti di danza dagli 8 ai 12 anni; da 140 presenti alle selezioni, tenutesi all’inizio di aprile, sono stati selezionati 30 bambini, che si esibiranno in questo appuntamento fiabesco e di "felliniana memoria", come afferma lo stesso Francesco Ventriglia.
Tutti i personaggi in scena sono doppiati dai bambini.

mercoledì 18 maggio 2011

MaggioDanza va a scuola!

Questa mattina MaggioDanza, guidato dall’entusiasmo del Direttore del Corpo di Ballo Francesco Ventriglia, dalla sua assistente Maria Pia Di Mauro, dall’ufficio scuole del Maggio Musicale Fiorentino con Alida Cavallucci, si è presentato dinnanzi a più di 100 alunni di quarta e quinta elementare, presso la Scuola dell’infanzia Niccolò Acciaiuoli di Firenze.
Quattro giovani danzatori di Maggio Danza (Fabrizio Pezzoni, Paolo Arcangeli, Elena Barsotti, Michelangelo Chelucci e Alessandro Cascioli) hanno voluto raccontare una giornata tipica accanto alla sbarra, fra costumi e trucchi, esercizi e coreografie, coinvolgendo i bambini e rendendoli partecipi e protagonisti per quasi due ore; colonna sonora dell’incontro è stata la musica, quella che accompagna celebri momenti di danza, da Bach a Čajkovskij, fino alle musiche di Emiliano Palmieri, commissionate e composte appositamente per Pinocchio, il balletto che andrà in scena in occasione del terzo appuntamento di Maggio Bimbi, sabato 21 maggio al Piccolo Teatro (ore 17.30 e ore 19.15 – recita straordinaria per il sold out delle ore 17.30).
Quasi in contemporanea a Palazzo Strozzi l’ensemble strumentale “Luigi Cherubini”, del Conservatorio di Firenze, diretto da Guido Corti, provava musiche di Igor Stravinskij, Bruno Maderna, Carl Orff, per l’appuntamento delle ore 13.00 con Maggio Arte. Proprio durante la prova una scuola elementare si è fermata, ed in un intrecciarsi di momenti musicali, spettacolo, didattica, arte e città, il Maggio Musicale Fiorentino è uscito dal Teatro, cercando di rendere sempre più accessibile la musica e la danza con occasioni di incontro e didattica che stanno diventando sempre più frequenti ed importanti per educare il pubblico di domani.
L’iniziativa di stamane rientra nel programma "Gli artisti del Maggio Musicale Fiorentino a Scuola!".
Gli artisti del Maggio incontrano gli studenti nei loro luoghi quotidiani e “portano” il Teatro nella Scuola. A cominciare dai ballerini del Corpo di Ballo, il Teatro organizza incontri e lezioni, tenute dai propri artisti, presso le scuole fiorentine. Nel mese di gennaio si era tenuto presso una scuola di Firenze (Scuola Elementare Nencioni) un incontro pilota, in cui il Corpo di Ballo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, portando presso l’istituto scolastico la sbarra e quanto necessario per simulare una vera lezione di danza, ha introdotto gli studenti alla disciplina del ballo, avviando diversi percorsi formativi che hanno portato anche ad approfondire i titoli in cartellone, con grande apprezzamento dei bimbi.

Viaggio in Italia: il nuovo canzoniere popolare

Un concerto dai grandi numeri: per i 150 anni dall'Unità d'Italia, 20 canzoni popolari di 20 regioni italiane trascritte da 20 compositori. A interpretarle, in 20 prime esecuzioni assolute, sono il soprano Alda Caiello e la pianista Maria Grazia Bellocchio, giovedì 19 maggio, alle ore 20.30, al Teatro Goldoni. Per quello che si annuncia il nuovo canzoniere popolare nazionale sono stati chiamati i compositori che rappresentano il gotha della musica contemporanea italiana: Federico Gardella, Azio Corghi, Giovanni Verrando, Adriano Guarnieri, Claudio Ambrosini,  Matteo Franceschini, Fabio Nieder, Clara Iannotta, Ennio Morricone, Sylvano Bussotti, Michele Dall’Ongaro, Nicola Sani, Marco Di Bari, Giorgio Gaslini, Sandro Gorli, Luca Mosca, Stefano Gervasoni, Ruggero Laganà, Alessandro Solbiati e Gabriele Manca. Ognuno di essi ha trascritto una canzone della propria regione.

lunedì 16 maggio 2011

Maggio Libri alle Oblate: anno secondo

Vi piace leggere libri che parlano di musica? Allora non potete davvero mancare i quattro appuntamenti di Maggio Libri alla Biblioteca delle Oblate! Dal 17 maggio al 21 giugno, il martedì alle ore 18.00, a cadenza quindicinale, gli autori presentano alcune delle più interessanti novità bibliografiche di argomento musicale edite negli ultimi mesi. I primi sono Aldo Nicastro e Cesare Orselli che parlano della loro nuovissima e interessante Guida al teatro d'opera, pubblicata da Zecchini Editore.
È un volume di 624 pagine, e fin dalla copertina accenna alla sua essenza: 850 compositori, 400 anni di musica, 160 opere, e 400 consigli discografici. Quello di Aldo Nicastro e dei suoi collaboratori è un pensiero critico tagliente, che trova la sua perfetta espressione nella limpidezza e coerenza formale. Selezionando un’ottantina di autori, illustri o meno (da Adams a Zimmermann), questa guida per ognuno di essi esplora le fonti e le trame di ogni opera, stabilisce il background storico e il grado di “contemporaneità”, ed esamina gli aspetti collaterali, che vanno da un'ampia rassegna delle voci critiche agli aneddoti, talora divertenti, in grado di alleggerire il percorso e stimolare la curiosità del lettore.
Tutte le presentazioni, realizzate in collaborazione con Biblioteca e Caffetteria delle Oblate, sono ad ingresso libero.

sabato 14 maggio 2011

Tre domande a... Luca Mosca

Il Maggio Fiorentino riconferma anche in questa edizione la sua attenzione verso l’opera italiana contemporanea presentando, dopo Antigone di Ivan Fedele (2007), Patto di sangue di Matteo D’Amico (2009) e Natura viva di Marco Betta (2010), L’Italia del destino di Luca Mosca su libretto di Gianluigi Melega con la collaborazione di Pilar García e Davide Livermore: tutte opere commissionate e rappresentate in prima assoluta nell’ambito del Festival. Si tratta dunque di un progetto di ampio respiro, che quest’anno dà spazio ad un musicista di fama internazionale, particolarmente attratto dal teatro musicale. Non solo, del tutto inusitato per l’opera lirica è l’argomento de L’Italia del destino, Real-italy in un atto, avendo appunto a base della vicenda un reality show, di cui gli autori si servono per gettare uno sguardo acuto e penetrante, quanto critico, sulla realtà italiana dei nostri giorni, sulla cultura e sul costume nazionali.

Partiamo dall’argomento: credo sia la prima volta infatti che un’opera ha per soggetto un reality show. Non le chiedo un giudizio su questo genere televisivo così in voga, perché emerge chiaramente dal libretto della sua opera ed è estremamente critico, ma perché, insieme ai librettisti, avete deciso di affrontare il mondo del reality show.
Innanzitutto, penso che l’opera contemporanea possa e anzi in questo momento debba affrontare argomenti, diciamo così, oscenamente attuali. Trovo osceni i reality, però sono anche un “guardone” affascinato da questo orrore che una televisione assai peggiorata negli ultimi anni sforna in continuazione. Affascinato, perché si può toccare con mano a che punto di aerea idiozia può arrivare l’essere umano e trovo che tutto ciò abbia una sua orrida purezza nella sua “nudità”, pur in uno spettacolo in cui tutto è finto, in cui non c’è neppure il sospetto della verità. E solo un ingenuo, ma purtroppo sono tantissimi gli ingenui, può pensare che ciò che accade in un reality sia la realtà, mentre invece tutto è preordinato, “recitato”. Insomma, l’ignobile purezza dei reality mi intriga ed ho accolto con entusiasmo l’idea di scrivere un’opera su questo mondo, certo che sarei riuscito a ricrearlo alla mia maniera. Del resto, comporre un’opera significa sempre ricreare un universo: può essere l’universo mondo, ma anche l’universo di un reality show. E attraverso la musica ritengo di aver espresso la mia visione corrosiva e il mio pensiero su questo argomento. Mi interessa molto poi il ritmo del montaggio televisivo: poiché spesso la televisione deve rivestire il nulla, si serve dell’incalzare delle immagini. Ritmo televisivo e ritmo cinematografico hanno a che fare con la musica: ed è dunque interessante osservare come è montato o costruito formalmente un reality. Per esempio, i cosiddetti “confessionali”, dove un concorrente inizia a sputare veleno sugli altri...

Come si è sviluppato il suo rapporto con il librettista? 
Si è trattato di un rapporto di grande collaborazione, dove credo abbia giocato un ruolo fondamentale il conoscersi bene e l’amicizia, perché fra compositore e librettista deve esserci una grande sincerità: bisogna poter dire liberamente ciò che si pensa. Non può andare tutto bene subito, è necessario lavorare, rifare, limare. In questo caso, la richiesta di Paolo Arcà a Melega era stata quella di un’opera sull’Unità d’Italia. Melega aveva iniziato a lavorare, scrivendo un libretto, che ho musicato interamente, basato su una prova de La forza del destino: cioè una compagnia teatrale d’oggi che provava quell’opera, una sorta di teatro nel teatro. Né Melega, né io eravamo veramente soddisfatti del lavoro e abbiamo accolto il prezioso suggerimento di Davide Livermore che, letto il libretto e la partitura, ha proposto di trasformarlo in un reality show. Perché ciò che accadeva in quella compagnia era molto adatto a diventare materia per un reality: le risse continue, le pulsioni sessuali, per cui il sesso sembra l’unico motore dei rapporti fra i personaggi. Dunque il libretto è stato totalmente rivisto da Gianluigi Melega e da Pilar García (e dallo stesso Livermore), e si è giunti al risultato attuale, che mi ha soddisfatto pienamente, stimolandomi a riscrivere completamente la musica. Rimangono accenni al Risorgimento, rimangono e sono rappresentati dal quiz culturale sull’Unità d’Italia che il Presentatore propone ai concorrenti. Dai truci protagonisti de L’Italia del destino sembra emergere infatti piuttosto la dis-unità che l’unità della nazione. Ci sono, nell’opera, delle caratterizzazioni regionalistiche e quell’astio campanilista che appartiene alla nostra storia.

Infine, qual è la struttura musicale dell’opera?
È un’opera fatta a numeri chiusi, ventotto per la precisione, con un prologo ed un epilogo, undici scene, quattro “confessionali”, due telegiornali e nove stacchi pubblicitari, dando luogo a situazioni sempre diverse, dove gli unici motivi che ritornano sono la sigla iniziale, che viene ripetuta alla fine, come avviene nelle trasmissioni televisive e il telegiornale che ha la vera sigla del vecchio storico TG1. Le pubblicità hanno degli stacchi sempre modificati, ma con un’origine unica che li rende immediatamente riconoscibili. Invece le scene e i “confessionali” scorrono via in maniera assolutamente orizzontale, senza nessun motivo ricorrente. Ma la musica è molto più complessa delle parole e deve parlare da sola!

(L'intervista completa a Luca Mosca, a cura di Franco Manfriani, è pubblicata sul programma di sala per L'Italia del destino).

venerdì 13 maggio 2011

Maggio: nel 2012 concerto per il Papa

Il Teatro del Maggio è stato invitato nel 2012 a suonare in occasione del concerto che il Quirinale abitualmente organizza per il Santo Padre. “Si tratta di un forte segnale, che contraddistingue ancora una volta l’eccellenza artistica del Maggio Musicale Fiorentino – afferma il Sovrintendente Francesca Colombo – che ci onora una volta di più, nel nome di Firenze e della musica".

Matteo Renzi interpreta "Pierino e il lupo"

E venne il giorno in cui Matteo Renzi diventerà Pierino, ma anche il lupo, l'uccellino, l'anatra, il gatto, insomma tutti i protagonisti, umani e animali, di quel grande capolavoro per l'infanzia composto da Sergej Prokof’ev nel 1936 che è appunto Pierino e il lupo. Il primo cittadino di Firenze sarà la voce recitante della popolare favola musicale sabato 14 maggio, alle ore 17.30, al Teatro Comunale nell'ambito della sezione Maggio Bimbi del 74° Festival. A dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino il più giovane direttore d’orchestra italiano, Andrea Battistoni, nato a Verona nel 1987. Protagonista della prima parte è la violinista Laura Bortolotto, classe 1995, con il Concerto in re maggiore K. 218 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart del 1775.

Il Presidente Giorgio Napolitano al Maggio e l'Inno di Mameli diretto da Zubin Mehta


Un lunghissimo applauso accoglie il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al suo ingresso al Teatro Comunale di Firenze. Dopo il grido "Viva la Repubblica!", l'Inno di Mameli diretto da Zubin Mehta con l'Orchestra e il Coro del Maggio.

giovedì 12 maggio 2011

Alla scoperta dell'Italia del destino

Occhiali 3D e telecomandi per il pubblico dell'Italia del destino, il nuovo, graffiante, ironico Real-Italy in un atto di Luca Mosca e Gianluigi Melega che debutta domenica 15 maggio al Teatro Goldoni. Venite a scoprirne i segreti venerdì 13 maggio, alle ore 21.00, al Teatro Goldoni: Paolo Arcà ne parla con il compositore, il librettista e il regista Davide Livermore. Ingresso libero.

mercoledì 11 maggio 2011

L'Aida alla presenza del Presidente Napolitano

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà a Firenze oggi e domani.
Durante la sua visita avrà modo di assistere al Teatro Comunale alla sesta ed ultima recita del titolo inaugurale del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino: Aida di Giuseppe Verdi, per la regia di Ferzan Ozpetek, scene di Dante Ferretti, costumi di Alessandro Lai, Direttore Zubin Mehta, Maestro del Coro Piero Monti, Direttore del Corpo di Ballo Francesco Ventriglia, Direttore allestimenti scenici Italo Grassi.
“Sono contenta che nelle ultime due settimane, per l’inaugurazione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, siano intervenuti al Teatro Comunale tre importanti cariche istituzionali europee: il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan; il Commissario Europeo per l'Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù, Androulla Vassiliou, e giovedì il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.” - afferma il Sovrintendente Francesca Colombo- “Era dal 1990 che un Ministro allo Spettacolo non assisteva ad una rappresentazione al Maggio. L’ultima visita di un Capo di Stato al Teatro Comunale risale al 2001, quando ad inaugurare l’anno verdiano venne il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, ora, la visita del Presidente della Repubblica mi rende particolarmente felice, soprattutto in occasione delle importanti celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, un anniversario che il Teatro del Maggio Musicale ha tenuto costantemente presente nel programmare ogni attività in sede ed in tournée, per tutto il 2011”.
Il Presidente Napolitano in questo 2011 ha seguito con grande partecipazione le tournées del Maggio Musicale Fiorentino e, conferendo agli artisti ed ai dipendenti del Teatro la spilla emblema delle celebrazioni, ha reso il Teatro Ambasciatore delle celebrazioni e della cultura italiana nel mondo.
Tutto il Festival è stato programmato per incardinarsi all’interno delle celebrazioni e ricordare l’anniversario dell’Unità d’Italia attraverso un excursus che vuole rendere omaggio ad alcuni capisaldi nella storia della musica e dell’opera lirica in Italia, da Claudio Monteverdi a Giuseppe Verdi, fino alla contemporaneità, con l’opera che fra tre giorni debutterà al Teatro Goldoni, L’Italia del destino di Luca Mosca e Gianluigi Melega.
Le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia si concluderanno per il Maggio Musicale Fiorentino dal 21 al 31 dicembre 2011, con l’Inaugurazione del Nuovo Teatro.

martedì 10 maggio 2011

Siete giovani? Volete lavorare in Teatro? InFars!

Siete giovani? Volete lavorare in Teatro? Ecco il progetto che fa per voi: InFarS, Industrie  Formative Arti Sceniche. Sono previsti corsi per costumista, truccatore e parrucchiere, illuminotecnico, attrezzista,  scenotecnico, tecnico scenografie virtuali. Clicca qui per scaricare il bando.

Tre domande a... Giacomo Prestia

Il basso Giacomo Prestia è nato e vive a Firenze. Ha cantato nei principali teatri del mondo, interpretando soprattutto personaggi verdiani. In questa Aida è Ramfis, il capo dei sacerdoti.

Qual è a suo parere la principale peculiarità di questo nuovo allestimento di Aida?
Bellissima produzione, molto classica, come raramente si vede; ormai è facile imbattersi in regie allucinanti! In questo caso è un vero piacere. Poi io sono fiorentino…

A questo proposito, cosa significa per lei cantare al Maggio?
Nel mio caso esibirsi al Maggio è un motivo di stress in più! Cantare nella propria città è sempre molto emozionante, soprattutto quando si lavora col Maestro Mehta. Io poi sono stato membro del Coro dal 1988 al 1992. Ritrovo tutti gli ex colleghi e mi sento gli occhi addosso! Conosco molto bene anche gli altri artisti del cast, essendo tutti interpreti verdiani. Con Luciana D’Intino ad esempio cantiamo spessissimo insieme, ed è sempre una gioia; siamo molto amici e siamo anche nati lo stesso giorno!

Ramfis, il suo personaggio, è l’inflessibile e implacabile capo dei sacerdoti cui soccombono di fatto tutti i personaggi (Radamès e Aida ma anche Amneris). Può essere definito il personaggio negativo dell’opera?
Ramfis è un vero rompiscatole! Ricorda molto un personaggio del film Scusi, dov’è il West?, con Gene Wilder e Harrison Ford. Ramfis è identico allo stregone-sciamano di una tribù indiana: a un certo punto tutti si divertono come matti, tranne lui, sempre cupo; alla fine anche il capo della tribù lo guarda ed esclama “che noia”! Ma del resto la musica è sovrana, se il personaggio è scritto così, deve essere così: Ramfis decide tutto, le sorti di ogni cosa, in nome dei Numi. È monolitico, imperscrutabile; è solamente un tramite tra gli uomini e Dio, quindi deve essere integerrimo. Anche la stessa decisione del Re di dare Amneris in sposa a Radamès non è ben presa da Ramfis. È vero che Amneris cerca, invano, di ribellarsi al suo volere, ma chissà, se fosse stata scritta “Aida II – La vendetta” la seconda ad andare a giudizio sarebbe stata proprio Amneris!

lunedì 9 maggio 2011

Rinviato l'incontro Mehta-Battistoni

Si informa il gentile pubblico che a causa di motivi di forza maggiore l’incontro con Zubin Mehta e Andrea Battistoni, presso la Sala del Buonumore del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, inizialmente programmato per mercoledì 11 maggio 2011, alle ore 21.00, è rinviato all’autunno 2011.
La data verrà comunicata prossimamente.

Al Teatro del Maggio il Premio Galileo 2011

Lunedì 9 maggio 2011, alle ore 18.30 al Teatro della Pergola di Firenze, alla XIV edizione del premio Galileo il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino riceverà il Premio per la Cultura 2011.
Nella stessa occasione il Maestro Zubin Mehta premierà il Presidente della Croazia Ivo Josipović con il Premio per la Pace.

giovedì 5 maggio 2011

Tre domande a... Ambrogio Maestri

Ambrogio Maestri, considerato dalla critica uno dei migliori baritoni della sua generazione, canta per la prima volta al Maggio Musicale Fiorentino. È acclamato in tutti i teatri del mondo soprattutto come Falstaff, ruolo con cui ha debuttato nel 2001.

Come si sente al suo debutto al Maggio Musicale Fiorentino, in occasione di un allestimento come questo di Aida?
Mi ritengo fortunato! Quest’opera è un vero kolossal! Sembra di toccare l’Egitto, è bellissimo. Per noi cantanti è come stare in un pezzo di Egitto e respirare l’aria di allora; e sento ancora di più il mio ruolo. Non è cosa da poco al giorno d’oggi!

Amonasro, in nome del trono, chiede un grande sacrificio ad Aida, minacciando di non considerarla più sua figlia. È un personaggio negativo?
In generale, quando il baritono verdiano entra in scena la storia cambia. Di solito è il padre, non è mai amante di nessuno, e mette i bastoni tra le ruote! Anche Amonasro è padre e Ferzan Ozpetek ha voluto creare proprio la vicinanza di Aida col padre; devo quindi ricordarmi di essere papà per poi tornare guerriero. E questo è un aspetto nuovo che non si vede spesso nelle altre regie: Amonasro è sempre burbero, tiene lontano la figlia ("Non mi tradir!"); viene esaltata in genere la caratteristica di guerriero, anche se non ha la stessa levatura del faraone ma è più sanguigno. Questa regia sottolinea invece il lato paterno: pur non essendo molti gli spunti in questo senso, nella scena del duetto con Aida si nota tale vicinanza tra padre e figlia, finché Amonasro non ritorna guerriero. A quel punto si deve servire di qualcuno, in questo caso della figlia, per il bene del suo popolo, non per il proprio. Se si guarda la cosa attraverso la prospettiva del popolo etiope il personaggio non è negativo. Di fatto, anche per Aida vince la patria sul suo uomo. E quindi rispetto al tenore vince il baritono!

Quali sono il suo ruolo e autore prediletti?
Il mio autore preferito è Verdi. Amonasro è un bellissimo ruolo, concentrato solo fra la fine del secondo atto e l’inizio del terzo: per questo motivo si dice che Amonasro rubi i soldi al teatro, ma l’ha voluto Verdi, non io! Il mio ruolo prediletto è però Falstaff che ne combina di tutti i colori dall’inizio alla fine. Ho cantato più di cento recite di Amonasro e Falstaff, in Italia ma anche a Vienna, al Metropolitan di New York e così via. Soltanto all’Arena di Verona canto ogni anno 10-12 recite di Amonasro. Diciamo che dopo più di cento recite so quale Amonasro ho in mente. Quando entro in scena so benissimo cosa sto dicendo! E adesso, nel nuovo allestimento, cerco di trattenermi per dare più spazio al padre.

Il melodramma e l'Unità: studiosi al Maggio

Nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia un posto di rilievo è riservato dal 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino alla riflessione sul ruolo ricoperto dal melodramma nell’epoca risorgimentale. La giornata di studi “Or sia patria il mio solo pensiero”, promossa dal Teatro del Maggio insieme agli Amici del Teatro che si terrà sabato 7 maggio al Piccolo Teatro del Comunale, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 18, offre una panoramica delle principali funzioni del melodramma come specchio del contesto culturale, storico e sociale dell’Italia del Risorgimento: un genere, l’opera lirica, che fornì un contributo decisivo al processo di formazione dell’identità nazionale.
Dopo i saluti di benvenuto della Sovrintendente del Teatro del Maggio Francesca Colombo e della Presidente degli Amici del Teatro Sidsel Vivarelli Colonna, si avvicenderanno le relazioni di alcuni fra i maggiori studiosi del periodo, sia nel campo della musicologia che in quello della ricerca storica, moderati da Giovanni Vitali.
La divisione politica e linguistica che caratterizzava da secoli il nostro paese aveva infatti reso il teatro, in particolare quello musicale, fulcro della vita sociale e pubblica, dando prova di una possibile unità culturale. Al ruolo assunto dall’opera nel contesto risorgimentale, in quanto base per la formazione di una coscienza nazionale, sono dedicati l’intervento d’apertura di Lorenzo Arruga e quello di Carlotta Sorba, che privilegia gli aspetti storici e sociali del fenomeno.
Il principale compositore di questi anni è Giuseppe Verdi, figura di primo piano della vita culturale e politica ottocentesca. A partire dal successo delle prime opere che precedono di qualche anno l’ondata rivoluzionaria del 1848, i suoi lavori vengono subito identificati come incarnazione dello “spirito del tempo” e accompagnano l’infiammarsi della causa nazionale. Il verso della Giovanna d’Arco (1845) che dà il titolo alla giornata di studi, “Or sia patria il mio solo pensiero”, è solo uno dei tanti esempi che indicano come i libretti d’opera del periodo siano in gran parte incentrati su tematiche patriottiche. E all’opera in quanto “voce della patria”, che spesso ha come protagoniste figure femminili, è dedicata la relazione di Simonetta Chiappini.
Il successo dei melodrammi verdiani mostra come l’iniziale disinteresse per la vita politica da parte del compositore si fosse progressivamente trasformato nell’adesione alle idee mazziniane e repubblicane. I rapporti con uno dei principali protagonisti della vita politica coeva – nel 1848 Verdi invia a Mazzini un inno rivoluzionario composto sulle parole di Goffredo Mameli, “Suona la tromba” – sono indice dello stretto legame che intercorre tra la sfera artistica e il contesto storico, intreccio che questa giornata di studi desidera appunto sottolineare. Proprio Giuseppe Mazzini e la sua riflessione sul ruolo e l’importanza della musica sono al centro dell’intervento di Eleonora Negri. Carlo Sisi ripercorre invece le connessioni tra opera ed arti figurative, così forti in quegli anni e fonti di innumerevoli suggestioni popolari.
L’importanza di Giuseppe Verdi non può essere però confinata al solo merito di aver dato voce agli aneliti di libertà del popolo italiano di metà Ottocento. La sua produzione si estende lungo tutto il secolo, concludendosi ben oltre l’Unità d’Italia. L’evoluzione del suo stile fu in grado di rispondere sempre alle aspettative e al gusto di un pubblico anch’esso in costante evoluzione: una trasformazione che gli permise di rimanere sempre simbolo della sua epoca; non a caso, compiuta l’unificazione, Cavour lo chiamerà a far parte del primo parlamento nazionale. La sua musica era stata avvertita prima come espressione del processo di emancipazione dell’Italia dal dominio straniero e poi come incarnazione dell’identità nazionale. Per questo le celebrazioni dell’anniversario dell’Unità del paese non possono prescindere dalla figura di Verdi. E al “bardo della nazione italiana”, la cui popolarità era stata preceduta alcuni decenni prima da quella di Rossini, è dedicato l’intervento conclusivo di Philip Gossett.
Per consultare il programma completo della giornata di studi, cliccare qui.

Maggio Bimbi: concerti e spettacoli per i piccoli

Maggio Bimbi rappresenta una novità assoluta nella programmazione del Maggio: quattro spettacoli (ogni sabato dal 7 al 28 maggio) ideati appositamente per un pubblico di giovanissimi (dai 6 ai 14 anni), invitati a partecipare ad un incantevole viaggio, con giochi e sorprese, nella magia della musica e del teatro, interagendo con i protagonisti.  Così in A regola d’arte i giovani, guidati dagli attori della Compagnia delle Seggiole, scopriranno al Cantiere scenografico delle Cascine come nascono le scene e gli oggetti di scena di un’opera. Quindi con la partecipazione di due giovanissime star della musica, il direttore Andrea Battistoni (classe 1987), sul podio dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, e la violinista Laura Bortolotto (classe 1995), saranno immersi nella magia dei suoni e conosceranno i vari strumenti dell’orchestra sulle note di Mozart e di Pierino e il lupo, che avrà una voce recitante d’eccezione: il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Con il balletto Pinocchio, nuova coreografia del Direttore di MaggioDanza Francesco Ventriglia, interpretata anche da giovanissimi ballerini, entreranno nel mondo fantastico del balletto seguendo la fiaba del burattino più famoso del mondo. Infine il Coro del Maggio ed il suo direttore Piero Monti, presentati da Gregorio Mazzarese, daranno voce e vita ad uno spettacolo, L’Italia chiAmò, che ripercorrerà, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, le musiche corali risorgimentali, con i ragazzi che canteranno l’Inno di Mameli.
Con la preziosa collaborazione di Palazzo Strozzi è stata realizzata una scatola magica, un contenitore dove i ragazzi potranno collezionare i programmi di sala di tutti gli eventi, piccole pubblicazioni piene di spunti per giocare, divertirsi ed imparare la musica.
Per conoscere i dettagli degli appuntamenti della rassegna Maggio Bimbi, cliccare qui.

mercoledì 4 maggio 2011

Il concerto di Mehta di venerdì 6 maggio posticipato a sabato 7 maggio alle ore 11.

Siamo spiacenti di dover comunicare che il concerto diretto da Zubin Mehta previsto per venerdì 6 maggio, alle ore 20.30 al Teatro Comunale, non potrà aver luogo a causa dello sciopero nazionale proclamato dalla CGIL.
Scusandoci per il disagio e volendo offrire comunque il concerto al nostro pubblico, comunichiamo che il concerto stesso è stato posticipato a sabato 7 maggio alle ore 11.00.
Coloro che non desiderassero assistere al concerto sabato 7 maggio, hanno diritto al rimborso del biglietto che potrà essere richiesto alla Biglietteria di Corso Italia da sabato 7 maggio a sabato 21 maggio in orario di apertura (ore 10.00-16.30 dal martedì al venerdì, ore 10.00-13.00 sabato).

Tre domande a... Marco Berti

A partire dal debutto avvenuto nel 1990, il tenore Marco Berti, che pochi mesi fa ha interpretato al Maggio il ruolo di Cavaradossi nella Tosca, ha calcato le scene dei principali teatri del mondo, riscuotendo ovunque grande successo e affermandosi come uno dei più importanti interpreti delle opere di Verdi e Puccini.

Cosa ne pensa di questa produzione con la regia di Ferzan Ozpetek? E del suo personaggio, Radamès, è enfatizzato più l’aspetto eroico o quello dell’innamorato?
La produzione è molto bella, tradizionale, con colori accesi, però funzionale, da vedere. Bello il gioco di luci, belli i costumi. Sono anni che non si vede una produzione di questo calibro; del resto è stata realizzata da Dante Ferretti! Riguardo alla regia, ognuno di noi cantanti porta sempre la propria esperienza a confronto con quella del regista, cercando di realizzare il personaggio al meglio in base ai due punti di vista. In particolare, con Ozpetek abbiamo fatto un lavoro che puntava alla naturalezza, senza l’artificiosità tipica del teatro lirico. E tutto ciò mantenendo sempre il rispetto per la propria vocalità e dando la possibilità di esprimersi al meglio nel canto e nella musica.
A proposito di Radamès posso dire che non lo considero un personaggio totalmente positivo: o almeno, lo è solo dopo il III atto, quindi alla fine. Radamès è ambizioso, nella prima parte guarda solo al successo; aspira alla vittoria, desidera che gli venga affidato il ruolo di comandante e poter chiedere così la mano di Aida. Tanta utopia e poca razionalità. Il grande sogno di Radamès è quello di conquistare il potere; è un ragazzotto, un soldato e ha il piede in due scarpe: è innamorato di Aida ed è corrisposto, mentre Amneris è innamorata di lui, non corrisposta; Radamès però sa che Amneris in quanto figlia del faraone potrebbe avere una certa influenza sulla decisione finale di chi porre al comando delle schiere egizie e quindi gioca molto sul suo affetto, lascia intendere senza mai dichiararsi. Questo fino alla conclusione del III atto: quando si scopre tradito da Aida, abilmente manovrata dal padre, li fa scappare e si consegna nelle mani del sacerdote come traditore della patria. Si sente ovviamente in parte ingannato da Aida, ma anche lui in qualche modo ha tradito Amneris, poiché tutta la fiducia in lui riposta è stata delusa. Il coraggio a questo punto non gli manca, ma solo adesso, nel quarto atto, si rivela un eroe: “io muoio per lei; ho tradito la mia patria e sono pronto a morire”; quando poi Amneris rivela che Aida è ancora viva, Radamès la immagina felice in patria ed è contento di morire solo per i propri errori. Grandissima delusione quando trova Aida nella tomba! La credeva salva e infatti dice: "Morir! sì pura e bella! | Morir per me d’amore". Aida è innamorata di lui, sapendo della sua condanna si è intrufolata nella prigione-tomba, e decide di morire assieme a lui; per Aida infatti non ha senso la vita senza Radamès; e, di conseguenza, Radamès sceglie di morire per Aida.

Come si colloca Radamès, anche dal punto di vista vocale, rispetto agli altri personaggi verdiani?
Verdi è sempre Verdi. Aida presenta forse qualche insidia in più: da principio si richiede il tenore eroico, di squillo, con subito una difficoltà, l’aria "Celeste Aida" posta all’inizio; una parte centrale, il terzo atto, dove si ha invece il tenore spinto per antonomasia, per poi arrivare al quarto atto, la parte finale, in cui il tenore deve essere lirico, realizzare molti effetti e sfumature a fil di voce. Sono varie sfaccettature che portano a una difficoltà vocale e musicale non indifferente. Tanti tenori ritenevano Aida una delle opere più difficili: Corelli diceva che era più difficile di Manon Lescaut e che nella parte ci sono 29 si bemolle (io però non li ho mai contati)! In pratica in Aida si ha lo slancio pucciniano mantenendo però un fraseggio verdiano. Radamès è un ruolo complesso, non è certo una passeggiata.

Lei ha definito Verdi il Mozart italiano. Cosa accomuna i due compositori?
Con Verdi, uno dei miei autori preferiti, non puoi lasciarti prendere dalla passione e dal cuore; o meglio, la passione e il cuore ci devono essere ma devono essere usati col cervello e con la razionalità. Stessa cosa in Mozart: non si può dare niente per scontato, bisogna essere estremi calcolatori in tutto se si vuole arrivare alla fine. Tanti affermano che Mozart scrive opere su cinque note. Invece no: tenori, soprani, tutte le voci sono sempre esposte; bisogna davvero saper cantare per arrivare sino in fondo. Con Verdi è lo stesso. Mentre in Puccini un singhiozzo, un pianto possono aiutare, Verdi invece non ti regala niente. Per quello è il Mozart italiano. C’è chi lo definisce “zum-pa-pa”: in parte è vero, nel senso che ci sono momenti in cui l’accompagnamento è nullo e il cantante deve fraseggiare, colorare, fare il legato, emettere suoni belli, portare tutti i legati agli acuti e ottenere quindi un’omogeneità vocale che a volte manca in Puccini. Ad esempio in Madama Butterfly: Pinkerton è un ruolo più d’impeto, con qualche grande frase e qualche acuto di slancio. In tutta l’intera produzione di Verdi invece, dal Nabucco in poi, non è così. Basti pensare alla Messa da requiem, che a mio parere è un compendio verdiano: se non hai il fraseggio, il legato, soprattutto se non sai cantare, non arrivi in fondo. Prova ne è che tanti ci lasciano le penne: è fondamentale essere vocalmente in forma; basta anche il raffreddore di una sera per avere problemi. Eppure quella del Requiem non è una parte lunga ma è impegnativa. Si pensi all’Hostias: è il momento clou, con un accordo sotto, un tremolo di archi, e il tenore attacca con un mi, quindi zona di passaggio di registro, e deve attaccare piano; e così anche nelle frasi successive. È davvero impegnativo.

martedì 3 maggio 2011

La Missa Ockeghem alla Stazione Leopolda

Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è lieto di aver accolto all’interno del suo 74° Festival Missa Ockeghem, uno spettacolo coprodotto insieme ad altre importanti istituzioni culturali fiorentine - L’Homme Armé, Tempo Reale e la Fondazione Giovanni Michelucci - all’interno della XVIII edizione del Festival di Fabbrica Europa. Il Teatro ha nella fattispecie contribuito alla realizzazione delle scene, con materiali scenotecnici prodotti dai Laboratori del Maggio Musicale Fiorentino, sotto la direzione di Italo Grassi e Saverio Cona.
I principali elementi scenografici sono costituiti da un tavolo-altare piazzato al centro della scena, che ha pianta circolare, e da sette diversi teli che avvolgono il pubblico e accolgono i giochi di luci e le video-proiezioni della Fondazione Giovanni Michelucci.
Questo evento bene si incardina nel 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, caratterizzato dalla costante ricerca di collaborazioni con enti culturali attivi sul territorio, e per gli stimoli multidisciplinari e policulturali che il progetto presenta: dalla musica antica di Johannes Ockeghem, celebre compositore fiammingo del ‘400 (Saint-Ghislain 1410 – Tours 1497), eseguito dall'insieme vocale e strumentale de L'Homme Armé, alla rivisitazione contemporanea realizzata da TREE, un progetto aperto di elaborazione elettronica, che prende vita nel 2011 per Missa Ockeghem, all’interno di Tempo Reale, alle proiezioni d’arte contemporanea realizzate da Influx, progetto di sperimentazione visiva della Fondazione Giovanni Michelucci.
"Si tratta di un’importantissima iniziativa che bene evidenzia il valore che può scaturire dalle sinergie con prestigiose istituzioni cittadine", afferma il Sovrintendente Francesca Colombo. "Il progetto della Missa Ockeghem mi ha entusiasmato fin dall’inizio, si tratta di uno spettacolo frutto di una sperimentazione contemporanea dall’altissima qualità artistica".
Così la XVIII edizione del Festival di Fabbrica Europa (dal 3 al 28 maggio 2011), incontra il 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino (dal 28 aprile al 23 giugno 2011) alla Stazione Leopolda, giovedì 5 maggio, alle ore 20.00 e alle 22.00 per due repliche di Missa Ockeghem, in un’esecuzione caratterizzata dall’incontro di diverse discipline capaci di traghettare la musica antica all’arte contemporanea.
Per informazioni e biglietti: 055 2638480 - 055 2480515.

"Aida" su RAI5: lo spot!

Maggio Arte nel Cortile di Palazzo Strozzi

In occasione della mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità, attualmente in corso a Palazzo Strozzi, parte da mercoledì 4 maggio, alle ore 13.00, Maggio Arte, una rassegna di quattro concerti con giovani musicisti all'ora di pranzo dedicati alla grande musica del Novecento. Ad aprire questa nuova sezione del 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, realizzata in collaborazione con Maggio Fiorentino Formazione e Fondazione Palazzo Strozzi, saranno la saxofonista Michela Ciampelli e l'arpista Chiara Trallori, interpreti di musiche di Satie, Stravinskij, Ravel, De Falla, Granados e Weill. L'ingresso al concerto è libero e per l’occasione pranzo speciale presso il Caffè “4 Gats”.
Ricordiamo che i possessori del biglietto del Teatro del Maggio Musicale hanno riservato uno speciale ingresso ridotto alla mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità.
Gli altri appuntamenti della rassegna Maggio Arte sono visibili cliccando qui.

Tre domande a... Luciana D'Intino

Luciana D’Intino, mezzosoprano di fama internazionale, torna al Maggio Musicale Fiorentino per interpretare Amneris, uno dei suoi ruoli d’elezione assieme al personaggio di Eboli del Don Carlo di Giuseppe Verdi.

Amneris è un personaggio fondamentale: è la rivale di Aida e appare crudele, soprattutto nella prima parte dell’opera. Eppure si ha l’impressione che nonostante ciò non possa suscitare l’antipatia del pubblico. È d’accordo? 
Amneris ha tutte le caratteristiche di una donna di potere e in realtà può anche suscitare antipatia nel pubblico. Alcuni personaggi possono apparire negativi al primo impatto. Però Amneris si riscatta, acquista una qualità che è rara visto il suo esordire, cioè la compassione che la caratterizza alla fine, questo dolore intenso che emerge per non avere potuto salvare un simbolo, l’uomo che ha salvato l’Egitto e che era anche il suo innamorato.

L’importanza e il fascino del personaggio sono dati forse anche dal fatto che Verdi ha affidato ad Amneris alcune delle pagine più belle della partitura?
Verdi amava il registro di mezzosoprano. Credo che tra i compositori che conosciamo, a parte forse Rossini che ha scritto moltissimo per i contralti – ma è un’altra cosa – e Donizetti, nessuno come Verdi ha messo in evidenza questa figura di donna a tutto tondo, ma soprattutto di donna estremamente moderna: quanto è angelicato il soprano tanto è forte, aggressivo, se si vuole anche di potere, il mezzosoprano. E ad Amneris si possono accostare gli altri miei due ruoli, Eboli del Don Carlo e Azucena de Il trovatore.

La regia di Ozpetek, il quale affronta un’opera per la prima volta, ha arricchito o trasformato la sua visione del personaggio? E più in generale, quanto è difficile adattarsi a una regia quando si domina un ruolo come lei domina quello di Amneris?
Questa produzione è estremamente classica nell’impostazione. Indubbiamente ci saranno delle magie a livello interpretativo, sonoro e dell’orchestra; cosa che succede, che deve succedere, ogni volta che un’opera debutta. E ogni volta bisogna rimettersi in gioco. Indubbiamente la personalità gioca la sua parte: se un cantante ha acquisito un certo carisma del ruolo è ovvio che dà al personaggio un’impronta indelebile; segue le indicazioni del momento senza snaturarsi. Non si smette mai di arricchire un’interpretazione, sia dal punto di vista musicale, perché si cambia sempre, sia da quello della regia; è sempre un rinnovarsi ed è questo l’aspetto bello. È come guardare un quadro: se tu lo vedi cento volte, cento volte lo guardi con un occhio diverso.

domenica 1 maggio 2011

Arriva Maggio Cinema!

Arriva Maggio Cinema, la rassegna di film dedicati alle tematiche e agli artisti del 74° Festival curata da Gabriele Rizza. Sei appuntamenti, a cadenza settimanale, ogni lunedì sera al Piccolo Teatro del Comunale. Si inizia lunedì 2 maggio, alle ore 20.00, con La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek, film del 2003 interpretato da Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova e Massimo Girotti. A seguire il documentario Dante Ferretti: scenografo italiano di Gianfranco Giagni del 2010. Prima delle proiezioni, Gabriele Rizza incontra Ferzan Ozpetek e Dante Ferretti. Biglietti a 5 euro in vendita alla biglietteria del Teatro e online su www.maggiofiorentino.com.