martedì 10 maggio 2011

Tre domande a... Giacomo Prestia

Il basso Giacomo Prestia è nato e vive a Firenze. Ha cantato nei principali teatri del mondo, interpretando soprattutto personaggi verdiani. In questa Aida è Ramfis, il capo dei sacerdoti.

Qual è a suo parere la principale peculiarità di questo nuovo allestimento di Aida?
Bellissima produzione, molto classica, come raramente si vede; ormai è facile imbattersi in regie allucinanti! In questo caso è un vero piacere. Poi io sono fiorentino…

A questo proposito, cosa significa per lei cantare al Maggio?
Nel mio caso esibirsi al Maggio è un motivo di stress in più! Cantare nella propria città è sempre molto emozionante, soprattutto quando si lavora col Maestro Mehta. Io poi sono stato membro del Coro dal 1988 al 1992. Ritrovo tutti gli ex colleghi e mi sento gli occhi addosso! Conosco molto bene anche gli altri artisti del cast, essendo tutti interpreti verdiani. Con Luciana D’Intino ad esempio cantiamo spessissimo insieme, ed è sempre una gioia; siamo molto amici e siamo anche nati lo stesso giorno!

Ramfis, il suo personaggio, è l’inflessibile e implacabile capo dei sacerdoti cui soccombono di fatto tutti i personaggi (Radamès e Aida ma anche Amneris). Può essere definito il personaggio negativo dell’opera?
Ramfis è un vero rompiscatole! Ricorda molto un personaggio del film Scusi, dov’è il West?, con Gene Wilder e Harrison Ford. Ramfis è identico allo stregone-sciamano di una tribù indiana: a un certo punto tutti si divertono come matti, tranne lui, sempre cupo; alla fine anche il capo della tribù lo guarda ed esclama “che noia”! Ma del resto la musica è sovrana, se il personaggio è scritto così, deve essere così: Ramfis decide tutto, le sorti di ogni cosa, in nome dei Numi. È monolitico, imperscrutabile; è solamente un tramite tra gli uomini e Dio, quindi deve essere integerrimo. Anche la stessa decisione del Re di dare Amneris in sposa a Radamès non è ben presa da Ramfis. È vero che Amneris cerca, invano, di ribellarsi al suo volere, ma chissà, se fosse stata scritta “Aida II – La vendetta” la seconda ad andare a giudizio sarebbe stata proprio Amneris!

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